Mercati – Incertezze su crescita e Brexit, Milano (-0,2%) in calo con l’Europa

Chiusura debole per le borse europee, frenate dall’attesa per il voto di domani sulla Brexit e parzialmente appesantite anche dal peggioramento di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in flessione dello 0,2% a 22.321 punti, poco sotto la parità come il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%). Invariato l’Ibex 35 di Madrid.

In ribasso anche Dow Jones (-0,3%), S&P 500 (-0,15%) e Nasdaq (-0,6%), dopo i conti di American Express (-0,7%) e Coca-Cola (+2,8%).

Prevale la cautela alla vigilia del voto del parlamento britannico sull’intesa raggiunta dal premier Boris Johnson con l’Unione Europea. L’iniziale ottimismo della seduta precedente si è ridimensionato in scia alle rimostranze di alcuni partiti, che potrebbero concretizzarsi in una bocciatura dell’accordo e in una nuova richiesta di rinvio oltre la scadenza del 31 ottobre.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti alcuni numeri in chiaroscuro sull’economia cinese, cresciuta nel terzo trimestre al ritmo più lento da circa trent’anni (6%) per una serie di cause tra cui la guerra commerciale con gli Usa, l’indebolimento della domanda interna e il rallentamento del manifatturiero globale.

Dato a cui fanno contorno una crescita sopra le attese della produzione industriale, delle vendite al dettaglio e il mantenimento degli investimenti fissi e del tasso di utilizzo degli impianti.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,116 e il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 108,4 mentre la sterlina ritraccia lievemente nei confronti del dollaro (a 1,289) e della moneta unica (EUR/GBP a 0,865) in attesa del voto di domani. Il tutto aspettando gli interventi in programma in giornata di alcuni membri della Federal Reserve, che potrebbero fornire indicazioni su un eventuale nuovo taglio dei tassi di interesse nel meeting del 29-30 ottobre. In flessione dello 0,1% l’indice principale del Conference Board.

Nel Vecchio continente, invece, il Consiglio europeo ha confermato la nomina di Christine Lagarde alla presidenza della Bce per i prossimi otto anni, in sostituzione di Mario Draghi a partire dal primo novembre.

Tra le materie prime, le quotazioni del greggio Wti e Brent si attestano rispettivamente a 54 (+0,1%) e 59,6 (-0,5%) dollari al barile.

Sull’obbligazionario, è sostanzialmente stabile lo spread Btp-Bund in area 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,92 per cento. Intanto il Tesoro ha fissato a 0,60% la cedola minima reale garantita del nuovo Btp Italia con scadenza ottobre 2027 che verrà offerto da lunedì prossimo. L’offerta riservata agli investitori retail si svolgerà lunedì 21 e martedì 22 ottobre, mentre l’offerta agli istituzionali sarà limitata alla mattinata di mercoledì 23 ottobre.

Tornando a Piazza Affari, l’automotive sconta il taglio delle stime da parte degli analisti su Renault a seguito della revisione al ribasso della guidance, con Fca (-2,4%) e Pirelli (-2,6%) tra le peggiori del Ftse Mib insieme a Leonardo (-3,3%) e Moncler (-3,4%). Ben intonata Bper (+2,2%) dopo l’upgrade di HSBC da ‘hold’ a ‘buy’ con target price fissato a 4,40 euro. Acquisti anche su Unipolsai (+1,8%) e Nexi (+1,8%).