Mercati – Deboli su incertezze commercio, Ocse lima al 2,9% stima Pil mondiale 2020

Lievi ribassi per le borse europee e per i futures di Wall Street, appesantiti dagli ultimi sviluppi nei rapporti fra Stati Uniti e Cina.

Poco prima di mezzogiorno il Ftse Mib cede lo 0,2% portandosi a 23.300 punti, al di sopra dei minimi di stamattina. In leggero miglioramento, seppur negativi, anche il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,35%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%).

L’approvazione da parte del Senato statunitense di un provvedimento a sostegno dei manifestanti di Hong Kong ha inasprito i rapporti fra le due superpotenze. La Cina ha minacciato ritorsioni qualora Trump dovesse firmare lo “Hong Kong Human Rights and Democracy Act” e quest’ultima escalation di tensioni potrebbe compromettere la firma di un accordo commerciale.

In particolare, si teme che l’intesa possa slittare nel 2020, dopo l’entrata in vigore dei nuovi dazi americani prevista per 15 dicembre. Il tutto nonostante le parziali rassicurazioni del vicepremier cinese Liu He, “cautamente ottimista” sulla possibilità di siglare la fase uno dell’accordo.

Intanto l’Ocse ha diffuso le stime di crescita aggiornate del suo Economic Outlook, in cui ha confermato la previsione sul Pil mondiale di quest’anno al 2,9%, limando la proiezione per il 2020 al 2,9% dal 3% indicato due mesi fa. Per quanto riguarda l’Italia, la stima per quest’anno è stata rivista da 0% a +0,2%, mentre per il 2020 è stata confermata la previsione di crescita dello 0,4 per cento.

A fine mattinata verranno diffuse le minute relative all’ultima riunione della Bce, mentre ieri sera non sono emerse particolari novità dai verbali della Fed.

Sul Forex l’euro/dollaro si muove in frazionale rialzo a 1,1084 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è invariato a 108,59.

Tra le materie prime l’oro scambia poco sotto i 1.470 dollari l’oncia, mentre ritracciano leggermente le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 62,2 dollari e il Wti (-0,3%) a 56,9 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si contrae leggermente a 151 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,17 percento.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Telecom Italia (+1,9%) sostenuta anche da un upgrade di Barclays da “underweight” a “equalweight”, con target price alzato da 0,52 euro a 0,65 euro.

Ben intonate le banche, poco mosse le utilities mentre scivolano in coda al Ftse Mib Exor (-1,9%) e Fca (-1,8%), dopo la denuncia presentata da General Motors con l’accusa di aver interferito nei negoziati con la United Auto Workers (la maggior organizzazione sindacale del settore negli Usa) durante la fase di contrattazione salariale.