Mercati – Proseguono gli acquisti nel Vecchio Continente, Piazza Affari a +0,4%

Mattinata positiva per le borse europee e per i futures sugli indici di Wall Street, in scia alla tregua commerciale fra Stati Uniti e Cina.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,4% portandosi a 23.420 punti. Corre il Ftse 100 di Londra (+1,9%), ben intonati anche il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%). In progresso fino allo 0,3% i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq.

Da segnalare anche il nuovo record storico dello Stoxx Europe 600, in un contesto favorito dall’accordo fra le due superpotenze che ha scongiurato l’introduzione dei nuovi dazi contro Pechino.

Gli investitori restano in attesa di dettagli sull’accordo, che prevede maggiori acquisti di prodotti agricoli americani da parte della Cina in cambio di una riduzione delle tariffe vigenti sui beni provenienti dal Paese asiatico.

Intanto dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati su produzione industriale (+6,2% a/a) e vendite al dettaglio cinesi (+8,0%), entrambi sopra le attese.

Inferiori alle aspettative i numeri sul settore manifatturiero dell’eurozona, con il relativo indice in calo a 45,9 punti, e del Regno Unito, sui minimi dal 2012 (47,4 punti).

Sul Forex, l’euro/dollaro risale lievemente a 1,114 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso a 109,4. La sterlina riduce i guadagni accumulati negli ultimi giorni, innescati dalla vittoria di Boris Johnson alle elezioni di giovedì, attestandosi a 1,335 dollari e a 0,835 nei confronti della moneta unica.

Tra le materie prime l’oro rimane poco mosso a 1.477 dollari l’oncia, così come le quotazioni del greggio con il Brent (+0,05%) a 65,25 dollari e il Wti (-0,05%) a 59,95 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 160 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,3 per cento.

Tornando a Piazza Affari, è ben intonato il comparto delle utilities con acquisti in particolare su Snam (+2%) e Terna (+1,2%). Toniche anche Juventus (+1,8%) e Nexi (+1,6%), mentre Buzzi Unicem (-1,6%) sconta il downgrade di Barclays da ‘overweight’ a ‘underweight’ e Stm (-0,9%) lo stacco del dividendo parziale.