Le borse europee archiviano gli scambi poco distanti dalla parità, in linea con l’andamento dei principali indici statunitensi, dopo la pubblicazione del report di dicembre sul mercato del lavoro americano.
A piazza Affari il Ftse Mib termina invariato a 24.021 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (flat). Senza direzione Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (flat) e Nasdaq (+0,1%), dopo i record messi a segno nella seduta precedente.
I dati del Dipartimento del Lavoro americano hanno evidenziato 145 mila nuovi impieghi, rispetto ai 160 mila previsti dal consensus, mentre la rilevazione di novembre è stata rivista da 266 mila a 256 mila unità.
Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile sui minimi degli ultimi 50 anni al 3,5% mentre i salari orari sono cresciuti dello 0,1% su base mensile, a fronte dello 0,3% stimato dagli analisti e della rilevazione di novembre (rivista da +0,2%).
Dati che nel complesso certificano la solidità dell’economia statunitense, come espresso ieri anche dal vicepresidente della Fed, Richard Clarida. Indicazioni che permettono ai listini di mantenere e arrotondare i guadagni degli ultimi giorni, innescati dall’allentarsi delle tensioni Usa-Iran e dalla conferma della firma dell’accordo commerciale tra Stati uniti e Cina
Sul Forex, l’euro/dollaro risale leggermente a 1,112 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta stabile a 109,5. Tra le materie prime l’oro si riporta a 1.559 dollari l’oncia, mentre viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 65,5 dollari e il Wti (-0,3%) a 59,4 dollari.
Acquisti sull’obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund si contrae a 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,32 per cento.
A Piazza Affari, fra le big cap svetta Ferrari (+2,1%) toccando un nuovo massimo intraday a 157,5 euro. Avanzano le utilities Enel (+1,5%), Snam (+1,5%) e Italgas (+1,4%), quest’ultima premiata dall’upgrade da ‘neutral’ a ‘buy’ da parte di Bank of America. La stessa banca d’affari ha alzato la raccomandazione da ‘underperform’ a ‘buy’ su Snam e confermato il ‘buy’ su Terna (+1,1%).
Flat Hera dopo la presentazione del nuovo piano al 2023. Sottotono Fineco (-3,1%) e Nexi (-2,15%), dopo che l’azionista Mercury UK ha ceduto tramite Abb il 7,7% del capitale a 11,6 euro per azione.