Mercati Usa – Previsto avvio ancora in calo, verso peggior settimana dal 2008

I futures sull’azionario Usa arretrano dello 0,6-0,7%, preannunciando una partenza ancora negativa a Wall Street con il crescere del numero di casi di coronavirus fuori dalla Cina che continua ad appesantire il sentiment dei mercati.

Ieri i principali indici americani hanno archiviato la peggior seduta dal 2011, entrando in fase di correzione dopo aver perso oltre il 10% rispetto ai propri massimi storici. Dow Jones e S&P 500 hanno lasciato sul terreno il 4,4%, mentre il Nasdaq ha ceduto il 4,6 per cento.

In particolare, l’indice delle blue chip è tornato sotto quota 26.000 con un calo di 1.200 punti nella sessione di ieri, mentre lo S&P 500 ha bucato al ribasso la soglia di 3.000 registrando un calo di 10 punti percentuali in meno di sei sedute per la prima volta nella storia.

L’azionario globale si prepara a chiudere la peggior settimana dalla crisi del 2008 in scia alla diffusione dell’epidemia a livello globale, con gli investitori che temono gli effetti sull’economia.

Secondo Goldman Sachs, le aziende Usa non registreranno nessuna crescita degli utili nel 2020, mentre Bank of America ha tagliato le previsioni di crescita globale sotto la soglia del 3% per la prima volta dal 2009.

Oltre ai rischi per la supply chain mondiale, le restrizioni a viaggiare e i profit warning societari, molti vedono altri pericoli come parte del peggioramento del quadro economico, a cominciare dal rallentamento dei consumi.

Il deterioramento dello scenario ha alimentato le aspettative su un intervento delle banche centrali, con gli operatori che cominciano a prezzare tre tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno.