Infrastrutture – Iata: effetto virus su voli gennaio, stima impatto tra 63 e 113 $ mld nel 2020

A gennaio 2020, secondo i dati dell’International Air Transport Association (IATA), il traffico aereo globale ha registrato un aumento del 2,4% rispetto allo stesso mese del 2019, evidenziando l’incremento mensile più basso dall’aprile 2010, quando una nube di cenere vulcanica in Europa portò a prolungate chiusure dello spazio aereo e alla cancellazione di molti voli.

“Gennaio è stato solo la punta dell’iceberg in termini di impatto sul traffico passeggeri dell’epidemia di COVID-19, dato che le principali restrizioni ai viaggi in Cina non sono iniziate fino al 23 gennaio. Tuttavia, è stato sufficiente a causare la crescita del traffico più lenta in quasi un decennio “, ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e CEO della IATA.

Inoltre, la IATA ha aggiornato le stime relative all’impatto finanziario del coronavirus sull’industria globale del trasporto aereo. Per il 2020, l’associazione prevede mancate entrate a livello globale (con riferimento al traffico passeggeri) comprese fra 63 e 113 miliardi di dollari, a seconda dello scenario considerato.

Nel primo caso si ipotizza che il COVID-19 resti circoscritto agli attuali Paesi con oltre 100 casi verificati al 2 marzo e corrisponde ad una perdita in termini di ricavi pari all’11%, a cui seguirebbe un recupero a V. Il secondo scenario tiene conto di una diffusione ancora più ampia del virus e rappresenta una diminuzione del fatturato pari al 19%, un impatto simile a quello dell’ultima crisi finanziaria.

In particolare, i Paesi più penalizzati sarebbero: Cina (-23%), Giappone (-12%), Singapore (-10%) e Corea del Sud ( -14%) per quanto riguarda l’Asia; Italia (-24%), Francia (-10%) e Germania (-10%) in Europa; Iran (-16%) in Medioriente. Inoltre, si prevede che il resto dell’Asia vedrà un calo della domanda dell’11%, il resto d’Europa una diminuzione del 7% e il Medio Oriente (escluso l’Iran) una contrazione del 7 per cento.

La precedente analisi, pubblicata il 20 febbraio 2020, stimava mancati ricavi per 29,3 miliardi di dollari, in base a uno scenario che avrebbe visto l’impatto di COVID-19 in gran parte limitato ai mercati associati alla Cina. Da quel momento, il virus si è diffuso in oltre 80 paesi e le prenotazioni hanno subito gravi ripercussioni sulle rotte oltre la Cina.