Mercati Usa – Tentativo di rimonta in apertura

Partenza in rialzo a Wall Street in un contesto che si mantiene comunque molto volatile dopo il crollo di ieri. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna il 2%, il Nasdaq il 2,4% e lo S&P 500 il 2,5%.

I principali indici americani hanno chiuso la seduta di lunedì con cali oltre il 12%, registrando la peggior seduta dal 1987 dopo che il presidente Usa Donald Trump ha avvisato su una possibile recessione negli Stati Uniti.

Secondo la Casa Bianca, l’impatto sull’economia dell’epidemia di coronavirus potrebbe protrarsi oltre l’estate, nonostante le misure messe in campo dai governi e l’impegno a sostenere le aziende più duramente colpite dalla crisi.

Continua a preoccupare infatti la rapida diffusione del virus che a livello globale conta oltre 174.000 persone infettate e quasi 6.700 vittime, mentre negli Stati Uniti i casi confermati sono almeno 4.281 con più di 70 vittime.

Sul fronte macro, i dati sulle vendite al dettaglio hanno evidenziato un rallentamento dei consumi, la principale componente del Pil Usa, già a febbraio negli Stati Uniti, ancor prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria e dei conseguenti provvedimenti restrittivi.

Intanto sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle alte valute, mentre risalgono parzialmente i rendimenti dei Treasury. Il cambio euro/dollaro scende a 1,098, mentre il dollaro/yen ritorna in area 107.

Il tasso su decennale americano avanza di circa 7 punti base allo 0,79%, mentre quello sul biennale è sostanzialmente stabile allo 0,37%.

Tra le materie prime, infine, le quotazioni del greggio hanno cancellato il tentativo di recupero della mattinata scivolando nuovamente sotto quota 30 dollari, con il Brent (-1,1%) a 29,7 dollari e il Wti (+0,1%) a 28,7 dollari.

Il petrolio continua a essere appesantito da un contesto in cui la domanda è penalizzata dalla pandemia e l’Arabia Saudita ha aumentato l’output a livello record nel suo scontro con la Russia.