Mercati Asiatici – Indici in calo appesantiti dal crollo del greggio

Seduta in rosso per i mercati asiatici appesantiti dai futures sul greggio che sono crollati nella notte sotto lo zero per poi recuperare leggermente.

Ieri infatti il future sul Wti di maggio, il cui contratto scadrà giovedì, e sceso da 18 dollari a -37 dollari al barile nel giro di poche ore in scia al timore sulla domanda causato dalla pandemia di Covid-19 e al conseguente lockdown mondiale.

Ma il crollo storico è stato causato anche dal forte aumento delle scorte che ha rischiato di sopraffare le strutture di stoccaggio e costretto i produttori a pagare gli acquirenti per immagazzinare i barili in eccesso.

Una conseguenza diretta della guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita per guadagnare quote di mercato, ma che si è dimostrata un’arma a doppio taglio.

Questa mattina i future sul greggio mostrano una leggera ripresa con il Brent a -0,74% a 25,38 dollari e il Wti con scadenza a giugno a +5,14% a 21,48 dollari.

Nel frattempo continuano a crescere in numeri della pandemia di coronavirus che hanno registrato 2.482.556 infetti e 170.482 morti nel mondo, con gli Stati Uniti che sono il paese più colpito con quasi 793.000 casi e 42.518 decessi.

Lo tsunami che si è scatenato nella notte sull’oro nero pesa sui listini asiatici e in Cina Shanghai perde l’1,3% e Shenzen l’1,5%. In rosso anche Hong Kong a -2,2%.

Più marcate le vendite in Giappone con il Nikkei a -2% e il Topix a -1,1%.

Anche Wall Street ieri sera ha chiuso in rosso con il Dow Jones a -2,44%, l’S&P500 a -1,79% e il Nasdaq a -1,03%.