Mercati – Finale positivo nonostante frenata Wall Street, Milano a +1,7%

Chiusura in rialzo per le borse europee, seppur al di sotto dei massimi intraday anche a causa del rallentamento dei listini americani. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in progresso dell’1,7% a 17.677 punti, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra (+1,9%) e seguito dal Cac 40 di Parigi (+1,4%), il Dax di Francoforte (+1,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%).

Oltreoceano, Dow Jones (+0,2%), lo S&P500 (invariato) e il Nasdaq (-0,7%) hanno frenato dopo una partenza positiva, mentre prosegue la stagione di trimestrali. Dopo i conti di PepsiCo, Caterpillar diffusi oggi, stasera toccherà ad Alphabet mentre nei prossimi giorni verranno pubblicati i risultati di Amazon, Facebook, Apple e Microsoft.

I mercati continuano a monitorare i segnali di rallentamento dell’epidemia di coronavirus e i tentativi di riaprire le attività da parte di alcuni Stati, in attesa di eventuali nuovi stimoli dalle banche centrali. Tra oggi e domani si riunisce la Federal Reserve, mentre giovedì sarà il turno della Banca centrale europea, da cui alcuni operatori si aspettano un’estensione del quantitative easing anche ai titoli high yield.

Tra le materie prime resta negativo il Wti (-8,7% a 11,7 dollari) crollato in precedenza sotto gli 11 dollari al barile dopo che lo US Oil Fund, il più grande Etf americano sul greggio, ha dichiarato che venderà tutti i futures con scadenza a giugno, mentre comprerà quelli su un’ampia porzione della curva che comprende i contratti con scadenza tra luglio 2020 e giugno 2021.

I movimenti del fondo si inseriscono nel contesto di una domanda globale di greggio paralizzata dai lockdown nei diversi Paesi e di un’eccessiva offerta che ha portato alla saturazione dei centri di stoccaggio, facendo temere un nuovo shock sui prezzi. Poco mosso invece il Brent (+0,2%) in area 20,0 dollari.

Sul Forex l’euro/dollaro viaggia poco mosso a 1,084 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende a 106,9.

Dall’agenda macroeconomica è giunto il dato sulla fiducia dei consumatori statunitensi stilato dal Conference Board, che ha fatto segnare il minimo dal 2014. Si attendono nei prossimi giorni i dati sul Pil dell’eurozona e degli Usa.

Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 219 con il rendimento del decennale italiano all’1,72%, mentre aumentano le polemiche sull’ultimo Dpcm sulla fase 2. In mattinata il Tesoro ha collocato BOT a 6 mesi e BOT flessibili per un ammontare complessivo di 10,5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano in particolare Bper (+6,3%), Banca Mediolanum (+4,8%), Azimut (+4,3%) e Atlantia (+4,3%) nel giorno del Cda sui risultati, diffusi a mercati chiusi. In controtendenza Nexi (-2,8%), Buzzi (-2%) e Recordati (-1,3%).