Retelit – Conferma gli obiettivi strategici e le operazioni straordinarie per continuare a crescere

Nell’ambito della crisi senza precedenti che ha investito l’economia globale insieme alla pandemia di Covid-19, Retelit è tra le poche società italiane ad aver chiuso il trimestre con risultati in netto miglioramento, grazie ad un solido sviluppo organico e al contributo della neoacquisita Gruppo PA. In vista della ripresa, il Gruppo si candida come partner ideale delle imprese che vorranno investire nell’innovazione, grazie ad un’offerta completa che copre l’intera catena del valore dei servizi ICT e della digitalizzazione. La capacità di rispettare i target fissati, confermati a maggio, potrà dare un’ulteriore spinta anche al titolo, che già viaggia sui livelli pre-Covid-19 nonostante un parziale sconto intrinseco determinato dall’esercizio del golden power sulla Società.

Un trimestre di forte crescita nonostante lo scoppio dell’emergenza coronavirus

“Nonostante la situazione eccezionale che stiamo vivendo dovuta al Coronavirus, Retelit ha chiuso il primo trimestre del 2020 con risultati in crescita e in linea con le nostre aspettative”.

È soddisfatto Dario Pardi, Presidente del player che realizza progetti tailor made per la trasformazione digitale, nel commentare i conti del periodo gennaio-marzo. Tre mesi chiusi con ricavi e proventi operativi per 34,2 milioni, più che raddoppiati rispetto al primo trimestre 2019, e un Ebitda in crescita di oltre il 50% a 10,1 milioni.

“Eravamo già strutturati per il telelavoro da un anno e mezzo, per cui la nostra capacità di supportare i clienti non si è modificata durante la fase critica dell’emergenza. Anzi, a causa del lockdown abbiamo riscontrato una domanda maggiore di connettività e servizi, poiché è aumentata la necessità da parte delle aziende di un supporto preciso e qualificato per la loro attività in smart working”, aggiunge il Presidente.

“Siamo assolutamente soddisfatti sia dei risultati operativi sia della situazione finanziaria, tant’è che abbiamo confermato la guidance 2020, seppur nella fascia bassa per tenere conto di eventuali tensioni di liquidità che qualche azienda potrebbe riscontrare”.

Guidance che, ricordiamo, indica per l’esercizio in corso un fatturato tra i 165 e 175 milioni di euro e un Ebitda tra 51 e 56 milioni di euro. Confermata anche la distribuzione del dividendo da 0,02 euro per azione, per un importo complessivo pari a 3,28 milioni, con un pay-out di circa il 30,20% sull’utile netto consolidato e del 65,35% dell’utile netto di Retelit.

L’integrazione di Gruppo PA

I dati del trimestre hanno evidenziato una crescita omogenea dei ricavi pari al 13%, a cui si è sommato il contributo di Gruppo PA, entrata nel perimetro di consolidamento dal 14 gennaio 2020.

“Anche i risultati di Gruppo PA sono assolutamente in linea con le aspettative”, conferma Pardi. “Questa acquisizione ci ha portati in una dimensione interessante da un punto di vista dei volumi e, nonostante servirà del tempo per la completa integrazione dei modelli operativi , la situazione attuale non ha cambiato nulla rispetto alle nostre previsioni sulla crescita. Tutto sta andando per il verso giusto, con uno spirito di integrazione sia dal personale di PA sia ovviamente da parte nostra, per cui siamo estremamente fiduciosi per i risultati futuri e per lo sviluppo di sinergie”. Ricordiamo che in termini di marginalità sono previste significative sinergie valutate, a regime, in circa il 25% rispetto all’Ebitda aggregato precedente.

A breve il closing per l’acquisto di Brennercom

Entro fine luglio, inoltre, verrà finalizzata l’acquisizione di Brennercom che, insieme a quella di PA Group, consentirà a Retelit di posizionarsi tra le realtà leader in Italia nel settore ICT, con un’offerta ben diversificata tra infrastruttura e servizi a valore aggiunto e con una copertura capillare del territorio italiano, oltre a posizioni interessanti in Austria e nel sud della Germania.

“Al di là delle considerazioni strategiche che ci hanno portato a scegliere Brennercom come target, abbiamo svolto alcune valutazioni tattiche, vista l’eccezionalità del momento, al termine delle quali abbiamo confermato la volontà di chiudere l’operazione nei termini stabiliti”. Pertanto, nella seconda metà dell’anno Retelit potrà contare anche sul contributo della società Altoatesina, con sinergie stimabili in un incremento di oltre il 35% dell’Ebitda di Brennercom atteso a regime.

Investire in progetti innovativi per sostenere la ripresa

“Lo scenario di mercato andrebbe analizzato per settore verticale, alcuni comparti avranno oggettivamente delle difficoltà nella ripresa mentre altri, come la GDO, non hanno risentito della crisi”, precisa Dario Pardi.

“Qualche analista ritiene che ci possa essere un rallentamento nello sviluppo di nuovi progetti da parte delle aziende e quelli già pianificati potrebbero essere contenuti per salvaguardare i fondamentali economici e finanziari. Io sono ottimista, ritengo sia importante invece intraprendere nuovi progetti perché sono quelli in grado di restituire competitività alle nostre aziende, sia sul mercato interno sia a livello internazionale”, prosegue il Presidente.

“Bisogna trovare il coraggio di reinvestire le risorse rese disponibili dal contenimento forzato di alcune spese in questi mesi, come quelli dei viaggi, perché questo è fondamentale per il futuro delle aziende. Pensiamo che Retelit possa essere il partner ideale per affrontare questo momento di difficoltà, grazie al suo status di operatore verticalmente integrato in grado di fornire più progetti in uno solo, dalla banda fino agli applicativi ICT”.

Per quanto riguarda lo scenario macroeconomico complessivo, prosegue Pardi, “ci saranno inevitabilmente delle difficoltà, ma bisogna agire al più presto per rilanciare l’economia. Dal nostro punto di vista, garantisco l’impegno a supportare, in tutte le forme e misure, quelle aziende che avranno il coraggio di intraprendere l’innovazione tecnologica a supporto del loro business.”

I temi della Virtual Star Conference 2020

Retelit è stata tra i protagonisti della Virtual Star Conference tenutasi il 25 e 26 maggio. “Al di là delle richieste di approfondimenti in relazione ai nostri piani strategici e alla situazione di mercato attuale, sono emerse alcune ulteriori tematiche dai nostri incontri alla Star Conference”, spiega Pardi.

“In primis, la percezione parzialmente errata della nostra azienda, che spesso viene confrontata con operatori TLC che sono per lo più consumer. Crediamo che questa comparazione non sia corretta, poiché Retelit si è evoluta fino a diventare una realtà completa, capace di implementare progetti differenti che spaziano dalla fornitura di connettività agli applicativi.”

Un altro punto è relativo “alla governance dell’azienda, con riferimento alla varietà degli azionisti e alle differenti posizioni tra di essi. Da oltre un anno abbiamo avviato un dialogo intenso e aperto con tutti i soci, che sono allineati per raggiungere gli obiettivi strategici industriali, per cui non ci sono problemi da questo punto di vista”, conclude il Presidente.

L’interesse da parte degli investitori istituzionali

Sempre con riferimento alla Star Conference, “abbiamo riscontrato un grande interesse da parte degli investitori istituzionali sia verso la nostra azienda sia più in generale per molte realtà imprenditoriali del nostro Paese, e questo da italiano un po’ mi preoccupa, perché la fantasia e l’iniziativa Italiana non hanno uguali e temo non saremo in grado di difenderle, rischiando così che finiscano in mani straniere e sarebbe un peccato per il sistema economico nazionale”, ammette Pardi.

“I gestori sono tipicamente preoccupati di vedere riconfermati i numeri finanziari di base delle aziende e la loro capacità di raggiungimento dei target; tanto più le imprese dimostrano di traguardare gli obiettivi fissati, più si crea interesse”, afferma il Presidente.

Il titolo è positivo da inizio anno ma c’è ulteriore margine di crescita

Nel frattempo, in borsa, il titolo si è già riportato sui valori di inizio marzo precedenti allo scoppio dell’emergenza legata al coronavirus, in area 1,75 euro, con un guadagno di circa il 10% da inizio 2020 (a fronte del -10% del Ftse Italia Star).

“In parte contribuisce la performance della trimestrale, in parte il settore a cui apparteniamo e non da ultimo l’Opa parziale volontaria che abbiamo lanciato attraverso la controllata Retelit Digital Services, funzionale all’acquisizione di Brennercom” spiega Pardi. Ricordiamo infatti che, nell’ambito dell’operazione, una parte del prezzo fino a un massimo di 15 milioni potrà essere corrisposta attraverso azioni quotate Retelit.

D’altra parte, aggiunge il Presidente, “riteniamo che l’azienda meriti grande attenzione e possa aspirare a livelli anche migliori di quelli attuali.”

Il flottante e l’eventuale ingresso di nuovi fondi

Al momento il flottante di Retelit è almeno pari al 50%, escludendo i blocchi di azionisti che sommati coprono l’altra metà.

“Abbiamo avuto molte richieste di approfondimenti da parte di fondi istituzionali, soprattutto italiani, su business plan e guideline strategiche”, afferma il Presidente. “L’azienda sta performando positivamente da molto tempo ed è naturale che ci sia curiosità a conoscere meglio la strategia adottata. Pertanto, non escludo che possano costituirsi ulteriori interessanti pacchetti di investimento sul nostro titolo da parte degli istituzionali”.

“Negli ultimi anni”, conclude Pardi, “abbiamo tracciato la strada, creando un grande valore aggiunto che potrà avere un prosieguo in futuro. Il tutto sfruttando un posizionamento sempre più interessante nello scenario del mercato italiano e andando a creare importanti partnership, in grado di far lievitare anche la conoscenza di Retelit tra gli investitori”.