Obbligazioni – Timide oscillazioni nel Vecchio Continente

L’attenzione degli operatori resta ancora concentrata sui segnali degli effetti della pandemia che emergono dai dati macro e dalle trimestrali.

Le maggiori piazze europee, dopo un apertura poco mossa, scambiamo prevalentemente in territorio positivo con il Ftse Mib a +1 per cento.

Ieri, in particolare, dall’agenda macro, è emerso che nel 2Q 2020 il Pil destagionalizzato preliminare della Germania è precipitato su base trimestrale del 10,1%, oltre quanto stimato dagli analisti (-9%) mentre, oltreoceano, il Pil annualizzato statunitense del secondo trimestre ha evidenziato un tracollo del 32,9%, peggior declino da quando viene rilevata la statistica (1947).

Oggi invece tra i dati macro, il Pil italiano ha evidenziato un calo nel secondo trimestre 2020 del 12,4% q/q comunque meglio rispetto al -15,5% consensus.

Inoltre, nuovi indicazioni circa l’impatto economico della pandemia emergono anche dall’outlook fornito dalla società durante la stagione delle trimestrali in corso.

Occhi nel frattempo anche sui negoziati al Congresso Usa su un nuovo pacchetto di stimoli
mentre Trump, dopo i pesanti dati sul Pil, ha ipotizzato un rinvio delle presidenziali di novembre.

Sull’obbligazionario, all’indomani del sold-out delle aste di fine mese per massimi 7,25 miliardi su due Btp a 5 e 10 anni e un Ccteu, i tassi del governativi italiani, così come gli altri benchmark europei sono poco mossi. Il decennale italiano rende lo 0,96% (-2 bp) separato da uno spread sostanzialmente stabile a 151 punti (-1 bp).

Al di là dell’atlantico il tasso del T-Bond che si fissa allo 0,53% (-3 bp) mentre sul forex il cambio euro/dollaro oscilla poco sotto quota 1,185.