Obbligazioni – Mattinata debole per i benchmark europei

Mattinata debole per l’obbligazionario europeo all’indomani della Fed e con l’attenzione rivolta al verdetto dell’Ema sul vaccino Astrazeneca a seguito dello stop in via precauzionale dei giorni scorsi.

I principali listini continentali si muovono positivi con il Ftse Mib a +0,3%.

La banca centrale americana ha lasciato i tassi di interesse invariati tra lo 0 e lo 0,25% e manterrà il costo del denaro fermo almeno fino al 2023, quando è atteso almeno un aumento.

Dal lato delle previsioni, l’istituto rivede al rialzo le stime di crescita del Pil americano, previsto salire quest’anno del 6,5% (+4,2% previsto a dicembre) e del 3,3% nel 2022.

Migliori anche le stime sulla disoccupazione a stelle e strisce, con un tasso quest’anno  atteso in calo al 4,5% rispetto al 5% previsto a dicembre.

L’inflazione è stimata al 2,4% nel 2021, in rialzo rispetto all’1,8% atteso in precedenza, al 2,0% nel 2022 e al 2,1% nel 2023.

Occhi puntati nel pomeriggio sull’attesa decisione definitiva dell’Agenzia Europea per i Medicinali sulla sicurezza del siero di Astrazeneca.

Tornando all’obbligazionario il rendimento del Btp decennale sale allo 0,72% (+4bp) con uno spread poco mosso a 99 punti (+1bp).

Oltreoceano il tasso del T-Bond ha superato soglia 1,7% (+7 bp) mentre sul forex il cambio euro/dollaro ridiscende in area 1,194.