Chiusura contrastata per le borse europee, che si sono risollevate dai minimi intraday nel pomeriggio grazie anche al rimbalzo di Wall Street.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi poco mosso (+0,1%) a 24.486 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac40 di Parigi (+0,1%), l’Ibex35 di Madrid (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%). Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+1,1%), S&P500 (+1%) e Nasdaq (+0,5%), trainati dal recupero del settore tecnologico.
Il sentiment resta comunque diviso tra l’outlook positivo sul recupero dell’economia e i timori di pressioni inflazionistiche, dopo il report di ieri sull’inflazione statunitense che ha alimentato il dibattito sulla possibilità che l’aumento dei prezzi induca la Federal Reserve a restringere la politica monetaria prima del previsto.
Secondo alcuni funzionari della banca centrale americana, il recente picco dell’inflazione è un fenomeno transitorio ma la maggior parte degli operatori continua a temere un tapering anticipato.
Nella giornata odierna sono stati diffusi i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa, in calo a 473 mila unità e al di sotto delle 490 mila previste dal consensus.
I prezzi alla produzione, invece, sono aumentati oltre le attese ad aprile (+0,6% su base mensile, +0,3% il consensus) rallentando però rispetto al +1% del mese precedente, mentre su base annua hanno segnato un +6,2% (+5,8% il consensus) dal +4,2% di marzo.
Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,207 mentre il cambio tra biglietto verde e yen staziona a 109,6.
Tra le materie prime, accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,8%) a 67,4 dollari e il Wti (-3,1%) a 64,0 dollari. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 118 punti con il rendimento del decennale all’1,05%.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap chiudono in spolvero Nexi (+3,3%) e Prysmian (+2,8%), entrambe dopo i risultati del primo trimestre, oltre a Pirelli (+2,6%). In coda invece Tenaris (-2,3%) e Unicredit (-1,9%).