Mercati – Finale negativo in scia a Fed e scadenze derivati, Milano a -1,9%

Seduta volatile per l’azionario, condizionata dalla contemporanea scadenza di future e opzioni su azioni e indici. A Milano il Ftse Mib chiude in ribasso dell’1,9% a 25.218 punti, in rosso come il Cac 40 di Parigi (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,8%), il Ftse 100 di Londra (-1,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-2%).

A Wall Street arretrano Dow Jones (-1,1%), S&P500 (-0,9%) e Nasdaq (-0,8%), che si apprestano ad archiviare la peggiore ottava da gennaio.

Gli operatori restano intenti a valutare i messaggi, più restrittivi delle attese, emersi in settimana dal meeting della Federal Reserve. In particolare, gli interrogativi riguardano le tempistiche con cui la banca centrale comincerà a ridurre gli acquisti di titoli e ad alzare i tassi. L’attuale guidance prevede due ritocchi entro la fine del 2023, ma il Fomc continuerà a monitorare l’andamento dell’occupazione e dell’inflazione e potrebbe decidere di intervenire anticipatamente sul costo del denaro.

Sul Forex, il dollaro mantiene i guadagni accumulati in scia alla riunione della Fed. L’euro/ dollaro scivola ulteriormente a 1,186 mentre il cambio fra biglietto verde e yen rimane a 110,2. Intanto, la Bank of Japan ha mantenuto inalterata la propria politica monetaria, estendendo il programma di sostegno per contrastare gli effetti del Covid.

La Bce, invece, ha annunciato che per le banche dell’eurozona sotto sua diretta supervisione verranno prorogate le riduzioni temporanee del coefficiente di leva finanziaria, in considerazione delle persistenti condizioni macroeconomiche eccezionali.

Tra le materie prime tornano a salire le quotazioni del greggio, spinte dalle prospettive rosee per la domanda a livello globale, con il Brent (+0,7%) a 73,6 dollari e il Wti (+1,2%) a 71,95 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 107 punti base e il rendimento del decennale italiano aumenta a 0,87%.

Tornando infine a Piazza Affari, le vendite investono quasi tutte le big cap e in particolare Unicredit (-4,3%) e Stm (-4,5%). In controtendenza Diasorin (+1,05%), sulla parità A2A.