Mercati USA – Nuovo record di Apple

La continua rotazione settoriale, non solo tra gli indici ma anche tra i titoli tecnologici, consente ai listini di mantenersi sempre sui massimi assoluti e di ritoccarli più o meno quotidianamente, ormai da settimane.

Anche ieri lo S&P500 (+0,1%) aggiorna il nuovo record ma solo intraday, in virtù del calo nella seconda parte della seduta. Anche il Dow Jones avanza solo decimo di punto percentuale, mentre il Nasdaq cede lo 0,2% ed il Russell continua invece a sprofondare (-1,6%).

In calo anche il VIX di cinque punti percentuali a 16,3.

Al contrario di Apple che guadagna oltre il due per cento e sfiora i 150 dollari, Tesla e Nvidia calano invece della stessa entità.

Sul fronte obbligazionario brusca inversione dei rendimenti con il Tbond che cede cinque punti base e scende al 1,35%, malgrado il forte aumento registrato dai prezzi alla produzione sia sul mese precedente che anche rispetto allo scorso anno.

Tra le materie prime, il petrolio inverte improvvisamente la rotta (-3%) in virtù di un report sulle scorte settimanali domestiche migliore delle attese scivolando al di sotto dei 73 dollari al barile.

Non si arresta nemmeno la pesante correzione del legno che cede altri sei punti percentuali portando la discesa dai massimi di maggio a tre quarti (quasi il 75%) di quel valore.

Tra le materie prime agricole rimbalzano frumento, mais e soia tutte intorno al tre per cento.

Metalli preziosi in rialzo di quasi un punto percentuale grazie al calo del dollaro che scivola fino a 1,183. L’oro chiude a 1.830 dollari l’oncia, un’importante resistenza da superare, e l’argento al di sopra dei $26,30.