Mercati – Bene Milano (+0,8%) e le altre piazze europee senza faro Wall Street

Seduta positiva per le borse europee, mentre Wall Street è rimasta chiusa per la festività del Labor Day. Il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dello 0,8% a 26.263 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+1%), il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%), più arretrato l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).

L’attenzione resta rivolta alle prossime mosse delle banche centrali e alla ripresa economica, in un contesto ancora condizionato dalle incertezze legate alla pandemia.

Dal job report statunitense di venerdì è emerso un mercato del lavoro ancora lontano dal pieno recupero, con un numero di nuovi occupati ben al di sotto delle attese. È dunque improbabile che la Federal Reserve possa accelerare i piani per ritirare gli stimoli all’economia, mentre in settimana potrebbe arrivare la conferma di Powell alla guida della banca centrale per un altro mandato.

Giovedì i riflettori si sposteranno sulla Bce, da cui non sono attese modifiche alla politica monetaria accomodante nonostante il crescente dibattito sul tapering, alimentato dal recupero dell’economia e dalle pressioni inflazionistiche.

Pochi spunti dall’agenda macroeconomica odierna, con i soli dati tedeschi sugli ordinativi industriali di luglio, in aumento del 3,4% mensile e del 24,4% annuo.

Sul Forex l’euro/dollaro si attesta a 1,186 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è pari a 109,8.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 72,2 dollari e il Wti (-0,6%) a 68,9 dollari. Intanto l’Arabia Saudita ha annunciato un taglio dei prezzi di vendita in Asia. In rialzo l’alluminio, sui massimi da un decennio, in scia ai disordini politici in Guinea.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pari a 106 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,69%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap gli acquisti premiano Nexi (+2,35%) e Leonardo (+2,3%), al lavoro sull’Ipo dell’americana Drs. In lieve ribasso invece Buzzi (-0,45%), Tenaris (-0,2%) e le utilities.