Oil & Gas (+2,1%) – Altra ottava in rialzo per il greggio

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo dell’1,7% a 26.489 punti, in un mercato in cui le prime indicazioni provenienti dai risultati societari sembrano aver messo momentaneamente in secondo piano i timori legati all’inflazione.

Nella settimana, Wall Street ha inaugurato la stagione delle trimestrali che ha preso il via, come di consueto, con i conti delle grandi banche americane, tra cui JP Morgan, Goldman Sachs, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley.

Altra ottava in rialzo per le quotazioni del greggio, con il Brent che ha brevemente superato quota 85 dollari per la prima volta dal 2018 e il Wti oltre quota 82 dollari, registrando rispettivamente il sesto e l’ottavo guadagno settimanale consecutivo.

La carenza di gas e carbone continua ad alimentare la domanda di prodotti petroliferi nel mercato dell’energia, con alcuni analisti che prevedono che tale switch spingerà ulteriormente i prezzi con l’avvicinarsi della stagione invernale.

Il tutto in un contesto in cui l’offerta rimane ridotta. L’Arabia Saudita ha ribadito le necessità per l’Opec+ di assumere un approccio graduale nell’aumentare l’outpunt, respingendo le richieste di ulteriori aumenti della produzione da parte dell’Opec, sostenendo che gli sforzi sin qui messi in campo sono sufficienti e tesi a proteggere il mercato del greggio dalle oscillazioni estreme dei prezzi in altri mercati, come quello del gas naturale o quello del carbone.

Nel suo report mensile, l’Opec ha rivisto al ribasso le stime sui consumi per quest’anno a 5,8 milioni di barili al giorno, rispetto ai 5,96 milioni dell’indicazione precedente, principalmente a causa dei dati effettivi inferiori alle attese per i primi tre trimestri e nonostante le buone previsioni sulla domanda per gli ultimi mesi del 2021.

Nel suo report mensile, l’Opec ha rivisto al ribasso le stime sui consumi per quest’anno a 5,8 milioni di barili al giorno, rispetto ai 5,96 milioni dell’indicazione precedente, principalmente a causa dei dati effettivi inferiori alle attese per i primi tre trimestri e nonostante le buone previsioni sulla domanda per gli ultimi mesi del 2021.

L’Iea, invece, ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita della domanda globale di greggio di 170.000 barili al giorno (bpd) a 5,5 milioni di bpd per il 2021, e di 210.000 bpd a 3,3 milioni di bpd per il 2022. L’agenzia ora si attende che la domanda totale di greggio per il 2022 raggiunga i 99,6 milioni di bpd, appena sopra i livelli pre-pandemici.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha però anche avvertito che il mondo non sta investendo abbastanza in energia per raggiungere lo scale necessario ad evitare forti aumenti nei prezzi di combustibili fossili e i cambiamenti climatici.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +2,1% w/w, rispetto al +2,5% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparo bene Eni (+3% w/w), tornata sui livelli pre-pandemia oltre quota 12 euro.

In rialzo anche Tenaris (+3% w/w) e Saipem (+2,3% w/w). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni acquisti su Maire Tecnimont (+3,9% w/w), mentre ha chiuso la settimana in calo Saras (-4,5% w/w).