Mercati Usa – Apertura debole in vista della Fed

Partenza incerta a Wall Street, dopo i dati di ottobre sul mercato del lavoro e in attesa questa sera della conclusione della riunione della Federal Reserve. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,2%, S&P 500 e Nasdaq lo 0,1%.

Il focus degli operatori oggi è rivolto in particolare sull’esito del meeting del Fomc, che secondo le attese dovrebbe annunciare una riduzione del ritmo degli acquisti mensili per 15 miliardi di dollari.

Gli investitori cercheranno inoltre indizi sulle tempistiche di un futuro rialzo dei tassi di interesse, con gli economisti divisi se un primo intervento sul costo del denaro avverrà il prossimo anno o all’inizio del 2023.

Focus, inoltre, sulla conferenza stampa del presidente Jerome Powell per capire se l’istituto di Washington ha cambiato la visione sulla natura transitoria delle pressioni sui prezzi, dopo che la prospettiva di un’inflazione elevata per un periodo più prolungato del previsto ha alimentato le scommesse su un’accelerazione di una stretta monetaria.

Ciò ha aumentato la volatilità sui mercati obbligazionari, innescando un progressivo appiattimento della curva dei Treasuries. Il rendimento del decennale americano si attesta all’1,54% e quello del biennale allo 0,46%

Sul fronte macro, secondo i numeri Adp lo scorso mese l’economia americana ha creato 571 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, oltre i 400 mila previsti dal consensus e superiori ai 523 mila di settembre (rivisti da 568 mila).

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio dollaro/yen stabile in area 114. L’euro/dollaro viaggia a 1,157, arretrando dai massimi intraday dopo che il numero uno della Bce, Christine Lagarde, ha affermato che un aumento dei tassi nel 2022 da parte dell’Eurotower resta “molto improbabile”.

Tra le materie prime, infine, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2,5%) a 82,6 dollari e il Wti (-2,9%) a 81,5 dollari, in attesa del meeting Opec+ in programma domani e dopo l’incremento delle scorte Usa evidenziato dai dati Api.