Mercati – Milano maglia nera (-1%), negli Usa focus su presidenza Fed e inflazione

Piazza Affari chiude in coda alle borse europee, con il Ftse Mib in ribasso dell’1% a 27.441 punti. Debole anche il Ftse 100 di Londra (-0,4%), poco mossi il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Dax di Francoforte (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).

Oltreoceano, viaggiano sotto la parità Dow Jones (-0,5%), S&P500 (-0,4%) e Nasdaq (-0,5%) tra le speculazioni su un cambio alla presidenza della Fed e in attesa del report di domani sui prezzi al consumo.

L’azionario ha raggiunto i massimi assoluti nelle ultime sedute, sostenuto soprattutto dai risultati corporate, l’approvazione del piano infrastrutturale negli Usa, i risultati incoraggianti dei test di Pfizer sul farmaco anti-Covid e la riapertura delle frontiere tra Europa e Stati Uniti.

Sullo sfondo restano tuttavia le incertezze legate all’elevata inflazione, che potrebbe indurre le banche centrali ad anticipare eventuali strette monetarie. Per quanto riguarda la Federal Reserve, tiene banco anche la discussione sul prossimo chairman, con il mandato di Powell in scadenza a febbraio. Probabile la riconferma, ma il presidente americano Joe Biden ha sondato la disponibilità della governatrice Lael Brainard, ritenuta più ‘dovish’ rispetto all’attuale numero uno.

Intanto, Christine Lagarde è intervenuta al Forum Bce sulla supervisione bancaria, affermando che ci sono segnali di deterioramento della qualità dei crediti. Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo dell’Eurotower, ha dichiarato che “un aumento prematuro dei tassi di interesse in risposta a un temporaneo aumento dell’inflazione soffocherebbe la ripresa”. La Fed, invece, nel suo Financial Stability Report, ha sottolineato i possibili rischi per il sistema finanziario statunitense dovuti alle tensioni nel settore immobiliare cinese.

Dall’agenda macroeconomica è giunto l’indice Zew di novembre sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi, inaspettatamente in aumento da 22,3 a 31,7 punti, mentre i prezzi alla produzione statunitensi a ottobre sono cresciuti dello 0,6% mensile e dell’8,6% su base annua, in linea con le attese. Domani il focus si sposterà sui prezzi al consumo, per avere un quadro più chiaro sulle pressioni inflazionistiche e ipotizzare le prossime mosse della Fed.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,158 mentre il cambio tra biglietto verde e yen viaggia in area 112,9. Da segnalare il nuovo record dei Bitcoin oltre quota 68.000 dollari.

Tra le materie prime, modesti rialzi per le quotazioni del greggio con il Brent (+0,4%) a 83,7 dollari e il Wti (+0,8%) a 82,6 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 114 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,84%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate i maggiori rialzi riguardano soprattutto Amplifon (+1,95%), Saipem (+1%) e Campari (+0,9%) mentre arretrano Nexi (-2%), Ferrari (-2,1%) e Moncler (-3,1%), quest’ultima dopo il downgrade a sell di Goldman Sachs. Realizzi su Fineco (-1,8%) dopo i conti.