Mercati – Previsto avvio in rialzo in attesa della Bce

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rialzo, all’indomani del meeting della Federal Reserve e in attesa oggi della riunione della Bce e della lettura preliminare degli indici Pmi di dicembre.

Chiusura in rialzo ieri a Wall Street, che ha accelerato dopo l’esito del vertice dell’istituto di Washington sostenuta dalle speculazioni che un restringimento della politica monetaria aiuterà a contrastare l’inflazione senza far deragliare la crescita economica.

A trainare la volata degli indici americani è stato soprattutto il settore tecnologico, con il Nasdaq che ha guadagnato il 2,2%, mentre S&P 500 e Dow Jones sono saliti rispettivamente dell’1,6% e dell’1,1%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato con un progresso del 2,1%, mentre Shanghai avanza dello 0,7% e Hong Kong lo 0,2%, frenata dalla debolezza del settore tecnologico cinese sui timori di nuove sanzioni Usa con il crescere delle tensioni tra Washington e Pechino.

La Fed ha annunciato ieri sera che raddoppierà il ritmo del tapering a 30 miliardi di dollari al mese e aggiornato le proiezioni indicando la previsione di tre rialzi dei tassi di interesse nel 2022, pur mettendo in guardia sui rischi posti dalla variante Omicron.

In attesa oggi delle riunioni di BoE e Bce, la risposta dei mercati alla Fed sembra per ora suggerire un certo sollievo per la minore incertezza in ambito di politica monetaria, alimentando la speranza che il rally dell’azionario possa resistere al venir meno degli stimoli straordinari messi in campo per contrastare gli effetti della pandemia.

Sullo sfondo resta però la minaccia per la ripresa economica rappresentata dalla nuova mutazione del virus, che continua a diffondersi a livello globale. Secondo un funzionario europeo Omicron diventerà la variante predominante nel Vecchio Continente da metà gennaio, mentre negli Stati Uniti i nuovi casi sono balzati del 60% da fine ottobre a un media di circa 120 mila al giorno.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la stima preliminare di dicembre degli indici Pmi manifatturiero, servizi e composito di Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti. In uscita nel pomeriggio in Usa, inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i dati sulla produzione industriale a novembre.

Per quanto riguarda l’azionario, da seguire Tim, dopo che la società ha lancia il terzo profit warning abbassando le previsioni sull’Ebitda 2021 a causa principalmente dei minori ricavi della telefonia fissa, in parte connessi all’andamento dell’accordo con DAZN per la distribuzione della Serie A TIM.