Mercati – Finale in ordine sparso per gli eurolistini, Ftse Mib a +0,5%

Chiusura contrastata per le borse europee, con il Ftse Mib di Milano in progresso dello 0,5% a 27.844 punti. Ben intonato anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), poco mossi il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e il Dax di Francoforte (+0,1%), in controtendenza il Cac 40 di Parigi (-0,5%).

Oltreoceano si muovono senza una direzione precisa Dow Jones (+0,6%), S&P500 (flat) e Nasdaq (-0,5%), con l’attenzione che si sposta dalla politica monetaria verso le trimestrali delle grandi banche Wells Fargo, Citigroup e JPMorgan, in uscita domani.

In giornata sono stati diffusi i dati statunitensi sui prezzi alla produzione (+0,2% mensile e +9,7% tendenziale a dicembre) e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (230 mila, superiori alle 200 mila attese e alle 207 mila della rilevazione precedente).

Ieri, invece, i prezzi al consumo hanno evidenziato la crescita più rapida da quarant’anni, consolidando le aspettative di 3-4 rialzi dei tassi nel 2022 per contrastare le pressioni inflazionistiche. Ipotesi rafforzate dalle parole di Jerome Powell e altri esponenti della Fed, che indicano come priorità quella di contenere l’aumento dei prezzi senza compromettere il recupero dell’economia.

In Europa è stato pubblicato il bollettino Bce, da cui emerge che la ripresa è in via di moderazione ma dovrebbe tornare a segnare un vigoroso recupero nel corso dell’anno. L’inflazione resterà oltre il 2% per la maggior parte del 2022 ma tenderà a ridursi, mentre il consiglio direttivo rimane pronto a calibrare tutti gli strumenti a sua disposizione.

In Italia si segnalano i dati sulla produzione industriale di novembre, in aumento oltre le attese (+1,9% m/m e +6,3% a/a).

Intanto, sul Forex, il dollaro arretra ancora nei confronti delle altre valute, dopo aver registrato ieri la peggior sessione da maggio. L’euro/dollaro viaggia a 1,147 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si fissa a 114,0.

Tra le materie prime rimangono poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 84,8 dollari e il Wti (flat) a 82,7 dollari, dopo aver toccato i massimi da circa due mesi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 131 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,22%, dopo le aste di Btp a tre e a sette anni per complessivi 7 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Stellantis (+3,4%) con un giudizio positivo del Credit Suisse, Iveco (+3,3%) e Stm (+3,1%) in scia alle indicazioni positive di TSMC. Arretrano invece Diasorin (-4,2%), Interpump (-2,0%) e Ferrari (-1,9%).