Mercati asiatici – Seduta negativa appesantita da Giappone e Corea del Sud

Seduta negativa per le maggiori piazze del continente asiatico, con gli indici di Giappone e Corea del Sud in calo di oltre un punto percentuale, dopo che alcuni funzionari della Banca centrale americana hanno segnalato che combatteranno l’inflazione in modo aggressivo.

Il governatore della Fed Lael Brainard ha affermato che i funzionari potrebbero aumentare i tassi già a marzo per garantire che le pressioni sui prezzi elevati della generazione siano tenute sotto controllo.

Il presidente della Federal Reserve di Filadelfia Patrick Harker e il leader della banca di Chicago Charles Evans si sono uniti alle richieste dei loro colleghi responsabili delle politiche per tassi di interesse più elevati quest’anno.

Tornando in Asia, la Bank of Korea ha alzato i tassi di interesse venerdì per la terza volta dall’estate. Il raro aumento consecutivo probabilmente indica che il governatore Lee Ju-yeol si è sentito sempre più a disagio nell’attesa di trasferirsi di nuovo, a seguito dei recenti segnali che la Fed probabilmente aumenterà i costi dei prestiti prima e in modo più aggressivo.

Secondo alcune fonti, Corea del Nord avrebbe testato un missile oggi, il terzo test in due settimane, poche ore dopo aver criticato la spinta degli Stati Uniti per nuove sanzioni rispetto ai lanci precedenti come “provocatoria” e avvertimento di una forte reazione.

Sul fronte della pandemia, Hong Kong sospenderà per un mese i voli di transito da circa 150 paesi e territori considerati ad alto rischio a causa del coronavirus, aggravando l’isolamento dell’hub finanziario globale.

Sul fronte macro, invece, La Bank of Japan ha reso noto che a dicembre i prezzi alla produzione hanno registrato una flessione dello 0,2% su base mensile (+0,3% consensus) dopo il +0,7% di novembre (rivisto da +0,6%). Anno su anno, il dato riporta un incremento dell’8,5%, al di sotto del consensus (+8,8%) e dopo il +9,2% di novembre (rivisto da +9%).

La Cina ha registrato un surplus commerciale record a dicembre e nel 2021, poiché le esportazioni hanno sovraperformato le aspettative nel mezzo di una pandemia globale, ma alcuni analisti indicano un rallentamento delle spedizioni internazionali nei prossimi mesi.

Infatti, a dicembre la bilancia commerciale si è attestata 94,46 miliardi di dollari contro i 74,5 miliardi previsti. Nello stesso mese, su base annuale, le esportazioni hanno fatto registrare un +20,9% (consensus +20,0%), mentre le importazioni sono salite del 19,5% anno/anno contro una previsione del +26,3%.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro sale in area 1,1469 e il dollaro yen a 113,73. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,3%) a 84,68 dollari al barile e il Wti (flat) a 82,13 dollari al barile. Oro a 1.827,70 dollari l’oncia (+0,4%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente a -0,9% e 0,0%. Hong Kong a -0,5%.

In Giappone il Nikkei e il Topix cedono rispettivamente l’1,3% e l’1,4%. In rosso anche Corea del Sud (-1,4%).

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (-2,5%), S&P500 (-1,4%), Dow Jones (-0,5%).