Mercati – Frenati da possibile rialzo anticipato dei tassi, Milano chiude a -0,7%

Giornata negativa per le borse europee e per Wall Street, in un clima appesantito dalle ipotesi di una stretta monetaria anticipata da parte delle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib chiude in calo dello 0,7% in area 27.483 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (-1,0%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%).

Oltreoceano arretrano Dow Jones (-1,5%), S&P500 (-1,5%) e Nasdaq (-1,8%), con la prospettiva di un rialzo dei tassi più rapido del previsto che nelle ultime settimane ha frenato soprattutto il comparto tecnologico, caratterizzato da valutazioni più elevate e grandi aspettative di crescita.

Focus anche sui risultati societari, con Goldman Sachs (-8%) appesantita dai ricavi da trading minori delle attese nel quarto trimestre, oltre che sull’M&A, con la maxi-acquisizione da 68,7 miliardi di dollari di Activision Blizzard (+27%) da parte di Microsoft (-1,5%).

Nei prossimi giorni le trimestrali continueranno ad essere osservate con particolare attenzione per valutare la risposta delle imprese all’incerto contesto attuale e la possibilità di una ripresa del rally azionario.

Per quanto riguarda i dati macro, crolla l’indice che rileva il sentiment dei produttori nello Stato di New York (-0,7 punti a gennaio dai 25 di dicembre), mentre migliora lo ZEW tedesco sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi (da 29,9 a 51,7 punti a dicembre). La bilancia commerciale italiana a ottobre ha evidenziato un surplus in aumento a 4,163 miliardi.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,133 mentre il cambio fra biglietto verde e yen staziona a 114,6.

Fra le materie prime, le quotazioni del greggio restano in prossimità dei massimi dal 2014, alimentando ulteriormente le pressioni inflazionistiche. Il Brent (+0,5%) sale a 86,9 dollari e il Wti (+1,1%) a 84,2 dollari, in scia ai segnali di rafforzamento del mercato in Asia e l’attenuarsi dei timori per l’impatto della variante Omicron sulla domanda, che contribuiscono a spingere le previsioni sui prezzi a 100 dollari al barile nei prossimi mesi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia leggermente a 133 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 1,32%, mentre il titolo tedesco sfiora il passaggio in positivo per la prima volta dal 2019. Sui massimi dal 2020 il Treasury statunitense, all’1,86%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanza soprattutto Tenaris (+2,1%) e Generali (+1,5%). Positiva anche Leonardo (+0,7%), mentre arretrano Prysmian (-2,8%), Telecom Italia (-3,2%) e Diasorin (-3,3%).