Global Markets Industrial – Secondo Infineon la crisi microchip durerà fino al 2023

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Industriale.

Le borse europee sprofondano ulteriormente in scia all’avvio in rosso di Wall Street, in un clima appesantito dalla prospettiva di minori stimoli monetari e dall’escalation di tensioni fra Russia e Ucraina.

Il Ftse Mib di Milano cede il 4 %, negativo come il Dax di Francoforte (-3,7%), il Cac 40 di Parigi (-3,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,4%) e il Ftse 100 di Londra (-2,5%).

Il 2022 sarà l’ultimo anno critico per quello che riguarda la fornitura di semiconduttori e di microchip per il settore automobilistico. Lo ha riconosciuto nella giornata di ieri Fabrizio Longo, direttore generale di Audi Italia, e lo ha ribadito oggi il capo dell’unità automobilistica di Infineon, Peter Schiefer: a suo dire, i primi miglioramenti potrebbero vedersi già la prossima estate, con la situazione che si sistemerà in via definitiva nel corso del prossimo anno, almeno per quello che riguarda la società tedesca fondata nel 1999 quando la filiale dei semiconduttori della casa madre Siemens AG fu protagonista di uno spin-off.

“Presumo che saremo in grado di coprire bene la domanda nel 2023″ ha spiegato Schiefer. “Gli ultimi problemi saranno risolti il prossimo anno”. Per soddisfare la domanda sempre più crescente per queste componenti, la società tedesca prevede di aumentare la propria capacità produttiva a livello globale: la strategia di espansione annunciata dall’azienda include anche l’investimento di 1,6 miliardi di euro effettuato nell’impianto di semiconduttori a Villach, in Austria, che è stato inaugurato lo scorso anno. Le case automobilistiche di tutto il mondo sperano che la situazione legata alla fornitura di semiconduttori e di microchip possa migliorare in fretta, visto che gli stop produttivi sono sempre più frequenti da diversi mesi a questa parte.