Mercati – Acquisti prima della Fed, Piazza Affari chiude a +2,3%

Rialzi per le borse europee e per Wall Street, in attesa che si concluda il meeting della Federal Reserve. A Milano il Ftse Mib termina gli scambi in progresso del 2,3% a 26.619 punti, ben intonato come il Ftse 100 di Londra (+1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,8%), il Cac 40 di Parigi (+2,1%) e il Dax di Francoforte (+2,2%).

Oltreoceano, recuperano terreno Dow Jones (+0,9%), S&P500 (+1,5%) e Nasdaq (+2,1%), mentre prosegue la stagione di trimestrali a stelle e strisce. Microsoft guadagna circa il 5% dopo aver presentato i conti ieri a mercati chiusi fornendo un outlook migliore delle previsioni. Diffusi prima dell’apertura i risultati di Boeing e AT&T, mentre in serata sarà il turno di Tesla.

I riflettori sono puntati sulla banca centrale statunitense, che con ogni probabilità annuncerà il primo incremento dei tassi a marzo. Gli operatori al momento prezzano quattro interventi sul costo del denaro nel corso del 2022 e l’avvio entro fine anno della riduzione degli asset in portafoglio, per contrastare l’elevata inflazione.

Eventuali toni più restrittivi delle attese da parte del presidente Jerome Powell nella successiva conferenza stampa potrebbero alimentare nuovamente la volatilità sui mercati, dopo le vendite delle ultime settimane innescate dalla prospettiva di un minor supporto dalla politica monetaria.

Il tutto, in un contesto ancora incerto per via della variante Omicron e dei problemi nella supply chain, che hanno indotto il Fmi ad abbassare le stime di crescita del Pil globale. A questi fattori si è aggiunta negli ultimi giorni la possibilità di un’invasione russa in Ucraina.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende ancora a 1,128 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si rafforza a 114,3.

Tra le materie prime, guadagnano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+2,2%) a 88,8 dollari e il Wti (+2,0%) a 87,1 dollari, malgrado l’aumento delle scorte americane evidenziato dal report dell’Eia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 140 punti base con il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,32%, mentre permane l’incertezza attorno al nome del prossimo presidente della Repubblica.

Tornando infine a Piazza Affari, tra le big cap avanzano soprattutto Stellantis (+4,8%), Bper (+4,6%), Tenaris (+4,5%) e Cnh (+4,3%) mentre arretrano Recordati (-0,9%), Pirelli (-0,6%), Snam (-0,5%) e Campari (-0,5%).