Mercati asiatici – Dominati dai segni rossi con Nikkei -3,1%

Seduta in rosso per i principali listini asiatici all’indomani della riunione della Federal Reserve e delle parole di Jerome Powell.

Ieri la banca centrale americana ha lasciato il costo del denaro al minimo, nel range tra 0 e 0,25%. La previsione è di alzare il tasso di interesse “presto”, probabilmente a marzo, nel prossimo meeting del Fomc anche se il presidente Powell non si è espresso su quale sarà la dinamica dei rialzi. Gli analisti ne prevedono tre, forse quattro nel 2022.

Il numero uno dell’istituto centrale ha affermato che si registra “un mercato del lavoro molto forte e un’inflazione che è largamente al di sopra del nostro obiettivo del 2%” preannunciando un’azione “nel momento appropriato per evitare che l’alta inflazione possa radicarsi nell’economia”.

Powell ha inoltre comunicato che “entro i primi di marzo” si concluderà “il quantitative easing”, ovvero gli acquisti dei titoli sul mercato che hanno supportato l’economia in particolare nel periodo di piena pandemia.

Sullo sfondo restano monitorate le tensioni geopolitiche con la Russia che “ha ammassato oltre 100mila soldati ai confini con l’Ucraina, altre truppe sono in arrivo e c’è una concentrazione significativa anche in Bielorussia”, secondo quanto riportato dal segretario della Nato Jens Stoltenberg.

Sul Forex, intanto, il cambio euro/dollaro si muove in area 1,122 e il dollaro yen a 114,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 88,2 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 86,75 dollari al barile. Oro a 1.813 dollari l’oncia (-0,9%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,3% e il 2,3%. Hong Kong a -2,6%.

In calo anche il Giappone con Nikkei -3,1% e il Topix -2,6%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (0,0%), S&P 500 (-0,1%) e Dow Jones (-0,4%).