Mercati – Milano rallenta con gli eurolistini ma rimane positiva (+0,5%)

Andamento incerto per le borse europee e per Wall Street nell’ultima seduta di gennaio. Nel Vecchio Continente, il Ftse Mib procede in rialzo dello 0,5% in area 26.700 punti, sostenuto dalla rielezione di Mattarella e dai dati positivi sul Pil domestico.

Performance contrastanti per il Dax di Francoforte (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,3%). Oltreoceano, partenza a due velocità per Dow Jones (-0,2%), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (+1,2%), con gli operatori sempre intenti a valutare la svolta restrittiva della Fed e i risultati corporate.

L’azionario si avvia a concludere gennaio con la peggior performance mensile dallo scoppio della pandemia, appesantito soprattutto dalle indicazioni della banca centrale americana, decisa a intervenire con forza per contrastare le pressioni inflazionistiche. Dinamica che alimenta le ipotesi di almeno cinque rialzi dei tassi nel 2022, mentre il presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, Raphael Bostic, ha aperto ad un ritocco di 50 punti base a marzo.

L’attenzione si sposta ora sulle riunioni della Bce e della Bank of England, in programma giovedì. Da un lato, Francoforte dovrebbe ribadire un monitoraggio dell’inflazione senza modificare la linea di politica monetaria, dall’altro l’istituto britannico potrebbe alzare il costo del denaro di 25 punti base allo 0,5%.

Focus anche sul prosieguo della stagione di trimestrali, con i conti di colossi come Alphabet, Amazon, Exxon Mobil, Ford e Meta Platforms in arrivo nei prossimi giorni. Sempre sotto i riflettori anche l’evoluzione della crisi tra Russia e Ucraina, nel giorno in cui si riunisce il consiglio di sicurezza dell’Onu dopo l’escalation di tensioni delle ultime settimane.

Dall’agenda macroeconomica sono giunte le letture preliminari relative al Pil del quarto trimestre 2021 di Italia (+0,6% trimestrale e +6,4% annuo, sopra le attese) ed Eurozona (+0,3% congiunturale e +0,4% tendenziale, sostanzialmente in linea con le stime). Nel 2021 il Pil italiano è aumentato del 6,5% rispetto al 2020, contro il +5,2% dell’area euro. In Germania l’inflazione a gennaio ha fatto segnare un incremento al 4,9% annuo.

Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,119 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 115,3. Tra le materie prime, le quotazioni del greggio annullano i precedenti rialzi con il Brent (+0,1%) a 88,6 dollari e il Wti (+0,1%) a 86,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 128 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,30%, dopo la riconferma di Mattarella come presidente della Repubblica.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap avanzano soprattutto Amplifon (+3,2%), Poste Italiane (+2,6%) e Interpump (+2,4%) mentre crolla Saipem (-33,8%) dopo aver ritirato la guidance e avvisato che il bilancio 2021 si chiuderà con una perdita per oltre un terzo del capitale sociale. In calo anche l’azionista Eni (-1,9%) oltre a Leonardo (-1,8%).