Mercati – Parziale rimonta dopo il sell-off di ieri, a Milano (+1,2%) corrono le utilities

Rimbalzo controllato per le borse europee, all’indomani delle vendite scatenate dall’attacco russo in Ucraina. Il Ftse Mib di Milano guadagna l’1,2% in area 25.175 punti, positivo come il Ftse 100 di Londra (+2%), il Cac 40 di Parigi (+1,5%), il Dax di Francoforte (+1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1%).

Arretrano di mezzo punto percentuale, invece, i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, preannunciando un avvio debole a Wall Street dopo la rimonta di ieri che ha consentito al Nasdaq di guadagnare il 3,3%.

A risollevare il sentiment hanno contribuito le sanzioni, per il momento meno drastiche del previsto, imposte dagli Usa e dagli alleati nei confronti della Russia.

Il presidente americano Joe Biden ha annunciato provvedimenti più severi, promettendo ingenti costi per l’economia russa e l’impossibilità di effettuare attività in valuta straniera. Tuttavia, le misure hanno sin qui risparmiato l’export di energia e l’accesso al sistema di pagamenti internazionali Swift, a causa delle potenziali ricadute su paesi come Germania e Italia che hanno stretti scambi commerciali e dipendono dal gas russo.

In ogni caso, il conflitto in Ucraina rischia di pesare sulla crescita economica, soprattutto in Europa, alimentando ulteriormente le pressioni sui prezzi per via dei rincari di commodity come metallo e grano, di cui Mosca e Kiev sono grandi esportatori.

Dinamica che potrebbe indurre la Bce a rinviare il ritiro degli stimoli monetari, mentre la Federal Reserve dovrebbe comunque iniziare ad alzare i tassi di interesse a partire da marzo. Le incertezze a livello geopolitico portano ad escludere una stretta monetaria più severa, ma l’ipotesi più probabile resta quella di sei ritocchi ai tassi di interesse da 25 punti base ciascuno nel 2022.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti in mattinata i dati sulla fiducia dei consumatori di Italia (in calo a 112,4 punti, mentre sale quella delle imprese a 108,2) ed eurozona (confermato il calo a -8,8 punti). Nel pomeriggio è atteso un dato sull’inflazione statunitense attentamente monitorato dalla Fed per le sue decisioni di politica monetaria.

Sul Forex l’euro/dollaro scambia in lieve ribasso a 1,117 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso a 105,4. Annullano i precedenti rialzi le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 95,1 dollari e il Wti (-0,3%) a 92,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 163 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,8% dopo il calo di ieri.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende del Ftse Mib si distinguono in particolare le utilities Enel (+4,8%), Terna (+4,6%) e Italgas (+4,1%) mentre viaggiano in ribasso Mediobanca (-3%), Banco Bpm (-2,5%) e Pirelli (-2,4%).