Mercati – Pioggia di vendite, Milano arriva a perdere il 5%

Prosegue in forte calo la seduta delle borse europee, in scia all’aggravarsi della guerra in Ucraina, mentre Wall Street contiene le perdite dopo il job report di febbraio.

Il Ftse Mib di Milano arretra del 5% in area 22.750 punti, sotto quota 23.000 per la prima volta da un anno. In rosso anche il Cac 40 di Parigi (-3,7%), Dax di Francoforte (-3,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,7%) e il Ftse 100 di Londra (-2,5%). Oltreoceano, primi scambi negativi per Dow Jones (-1%), S&P500 (-1%) e Nasdaq (-1%).

Il focus degli operatori resta sulla crisi in Europa orientale, dopo l’occupazione del sito di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, mentre le truppe russe stanno circondando la capitale ucraina, avanzano verso la città portuale di Mariupol e preparano lo sbarco a Odessa.

L’incertezza derivante dal conflitto e dalle sanzioni nei confronti di Mosca continua a pesare sull’outlook economico globale e alimenta le vendite sull’azionario, sostenendo invece i beni rifugio e i prezzi delle commodities.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati americani sul mercato del lavoro, che evidenziano a febbraio la creazione di 678 mila nuovi impieghi nel settore non agricolo, al di sopra dei 423 mila previsti e de 481 mila di gennaio. Il tasso di disoccupazione è diminuito oltre le attese al 3,8% mentre frena la corsa dei salari medi orari.

Numeri che confermano il rafforzamento del mercato del lavoro e al tempo stesso danno un parziale sollievo dal punto di vista delle pressioni sui prezzi, sostenendo la strategia della Fed delineata dal presidente Powell. Il chairman ha confermato in settimana l’intenzione di avviare un ciclo di aumenti dei tassi di interesse, sottolineando che la banca centrale farà tutto il necessario per contrastare l’inflazione.

In mattinata l’Istat ha reso noto che il Pil italiano del quarto trimestre 2021 è cresciuto dello 0,6% congiunturale e del 6,2% tendenziale. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,3%. Sotto le attese le vendite al dettaglio dell’eurozona a gennaio (+0,2% mensile e +7,8% annuo).

Sul Forex prosegue la discesa dell’euro/dollaro a 1,09 mentre il cambio tra biglietto verde e yen è in lieve calo a 115,2. Tra le materie prime risalgono nuovamente le quotazioni del greggio, con il Brent (+3,8%) a 114,6 dollari e il Wti (+4,6%) a 112,5 dollari.

Acquisti sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund che si amplia a 163 punti base e il rendimento del decennale italiano all’1,56%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib crolla sui minimi storici Telecom Italia (-15,3%) all’indomani dei conti e del piano, che non hanno convinto gli analisti. Male anche Unicredit (-12,1%), Bper (-8,6%) e Unipol (-7,7%), mentre resistono Inwit (+0,4%) e Snam (+0,4%).