Mercati – Cauti rialzi nel Vecchio Continente, Milano a +0,3% con Leonardo in luce

Lieve intonazione positiva per le borse europee e i futures di Wall Street nell’ultima seduta di una settimana volatile, incentrata prevalentemente sugli sviluppi della guerra e sulla riunione della Bce.

A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,3% in area 22.690 punti. Sopra la parità anche il Dax di Francoforte (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%). Progressi inferiori al mezzo punto percentuale per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo la chiusura debole di ieri.

L’incertezza provocata dal conflitto in Ucraina continua a provocare forti oscillazioni sui mercati. Da un lato, il nulla di fatto nelle trattative e l’escalation di sanzioni contro la Russia alimentano il panico e le vendite, dall’altro le valutazioni dei titoli hanno raggiunto livelli che consentono di rischiare nuovamente in vista di un potenziale recupero.

L’impatto della guerra sulle materie prime ha esacerbato le pressioni inflazionistiche, spingendo i prezzi al consumo statunitensi al sesto mese consecutivo di crescita (+7,9% annuo a febbraio, prima delle ultime sanzioni contro Mosca che hanno ulteriormente peggiorato la situazione) e inducendo la Bce a valutare lo stop anticipato agli acquisti di asset per frenare l’ascesa dei prezzi. La prossima settimana si riuniranno la Federal Reserve, da cui è atteso un incremento dei tassi dello 0,25%, e la Bank of England.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i numeri finali di febbraio sull’inflazione in Germania (+0,9% mensile e +5,1%tendenziale), la produzione industriale nel Regno Unito (+0,7% congiunturale aa gennaio) e la disoccupazione in Italia (9,1% nel quarto trimestre 2021).

Sul Forex l’euro/dollaro è sostanzialmente invariato a 1,098, mentre il cambio fra biglietto verde e yen sale sui massimi da cinque anni a 116,9 sulle aspettative di un ampliamento del differenziale dei tassi tra Usa e Giappone.

Tra le materie prime, guadagnano nuovamente terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+3,7%) a 113,4 dollari e il Wti (+3,7%) a 110,0 dollari, avviandosi comunque a registrare il maggior calo settimanale da novembre.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a circa 161 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,88%, dopo l’impennata di ieri seguita alla riunione della Bce.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate spicca Leonardo (+12,2%), dopo i conti del 2021 e le previsioni sul 2022. In rialzo anche Telecom Italia (+6,2%) in vista del Cda chiamato a formulare una risposta all’offerta di KKR, oltre a Iveco (+5,2%) e Cnh (+3,9%). In calo Unicredit (-1,5%), Saipem (-1,4%), Intesa (-1,2%) ed Enel (-1%).