Oil & Gas (-1,9%) – Ottava in rimonta per Saipem (+8,4%)

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo del 5,1% a 24.222 punti, in un mercato che ha recuperato terreno dopo le perite seguite allo scoppio del conflitto e ai timori di shock inflazionistici in un contesto che resta però caratterizzato da elevata volatilità.

Il focus degli operatori rimane concentrato sulle notizie provenienti sul fronte Ucraina, dopo le notizie contrastanti sui progressi nei negoziati di pace arrivate nel corso della settimana e mentre proseguono le ostilità.

Il tutto in un’ottava in cui la Federal Reserve ha avviato la propria campagna di strette monetarie, aumentando la possibilità di ulteriori oscillazioni tra le diverse asset class a causa del rischio di stagflazione.

Sia l’istituto di Washington che la Bank of England hanno alzato i tassi di interesse la scorsa settimana per contrastare le crescenti pressioni sui prezzi, mentre al contrario la Bank of Japan ha mantenuto invariata la propria politica accomodante.

Altra ottava volatile per le quotazioni del greggio, che hanno prima perso terreno a causa dei nuovi lockdown in Cina, salvo poi registrare una nuova impennata oltre quota 100 dollari in seguito alle smentite sui progressi nelle trattative di pace tra Mosca e Kiev.

L’International Energy Agency ha dichiarato che i prezzi potrebbero muoversi significativamente al rialzo nei prossimi mesi, aggiungendo che il mercato oil si trovato in una condizione di emergenza che potrebbe peggiorare.

Secondo l’Agenzia, il conflitto ha un forte impatto sulla produzione russa, prevedendo che tre milioni di barili al giorno di prodotti petroliferi e greggio russo potrebbero essere esclusi dall’offerta di aprile.

La contrazione dell’offerta sarebbe ben superiore al calo previsto della domanda in seguito all’aumento dei prezzi, stimato a un milione di barili al giorno, si legge nel report pubblicato mercoledì dall’Aie.

La recrudescenza del Covid in Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, ha aggiunto ulteriore incertezza all’outlook della domanda, con l’introduzione di alcuni dei lockdown più stringenti dall’inizio del 2020.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,9% w/w, rispetto al -0,7% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in rosso Eni (-2,4% w/w), complici le perdite di venerdì in seguito alla presentazione del nuovo piano strategico 2022-2025.

In calo anche Tenaris (-2,2% w/w), mentre ha chiuso la settimana in rialzo Saipem (+8,4% w/w) anche grazie al nuovo contratto nel drilling offshore in Norvegia da 325 milioni di dollari.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni poco mossa Maire Tecnimont (+0,1% w/w), mentre sono prevalse le vendite su Saras (-5,8% w/w) dopo la presentazione dei risultati 2021 e l’impossibilità di fornire previsioni sull’outlook a causa del mutato scenario in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina.