Mercati – Apertura poco mossa per l’Europa, a Milano corre ancora Tim

Apertura poco mossa per le borse europee, in un contesto in cui gli operatori continuano a valutare i rischi economici di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve e della guerra in Ucraina.

A Milano il Ftse Mib oscilla sulla parità (-0,03%) in area 24.400 punti. Senza spunti anche il Dax di Francoforte (+0,15%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

I mercati continuano a fare i conti con le ramificazioni del conflitto in Ucraina e del conseguente isolamento della Russia, inclusi gli elevati costi delle materie prime che hanno alimentato le aspettative di inflazione e di un’azione più aggressiva della Fed.

L’azionario globale è comunque sulla strada per il secondo rialzo settimanale consecutivo, suggerendo come alcuni investitori prevedano che la crescita economica riuscirà a compensare i rischi legati alla guerra e a un contesto di politica monetaria meno accomodante.

Parti della curva dei Treasury continuano però ad appiattirsi o sono invertite, accendendo il dibattito sulla possibilità che il mercato obbligazionario stia anticipando una recessione, con i bond Usa sulla strada per archiviare uno dei peggiori trimestri da inizio anni ’70.

Sul fronte geopolitico, la giornata di ieri è stata segnata da una serie di incontri diplomatici, con la Nato che dopo il summit valuta l’invio di missili a sostegno di Kiev e ha messo in guardia Mosca contro l’uso di armi biologiche, chimiche o nucleari.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,4%) a 117,4 dollari e il Wti (-1,5%) a 110,6 dollari, con i leader europei che per il momento hanno evitato passi avanti nel tagliare le importazioni di petrolio russo e gli Usa che potrebbero svelare delle misure per aiutare l’Europa a ridurre i flussi di gas naturale da Mosca.

Sul Forex il biglietto verde rifiata nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro risalito a 1,102. Il dollaro/yen arretra a 121,8 interrompendo il recente crollo innescato dalle divergenze di politica monetaria di una Fed più hawkish e una Bank of Japan ancora dovish.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,04%.

Tornando a Piazza Affari, ancora in luce Tim (+5,7%), dopo che il fondo americano Kkr ha confermato al gruppo il suo interesse a rilevare il 100% dell’azienda, facendo riferimento alla proposta non vincolante da 10,8 miliardi di euro inviata a novembre.

In rialzo anche Saipem (+1,9%), dopo la presentazione questa mattina prima dell’apertura dei mercati dei risultati definitivi 2021, dell’aggiornamento del piano 2022-2025 e della manovra di rafforzamento finanziario e patrimoniale.

Bene Campari (+1,2%) ed Exor (+1,1%), mentre arretrano Tenaris (-1,9%), Unipol (-1,4%) e Poste Italiane (-1,2%).