Industria (-1,5%) – In rialzo Buzzi Unicem (+6,6%) nell’ottava

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo del 2,5% a 25.163 punti, in un contesto in cui gli operatori continuano a valutare l’impatto del conflitto in Ucraina e la svolta più “aggressiva” della Federal Reserve sull’outlook dell’economia.

Nonostante il recupero di marzo, i primi tre mesi del 2022 hanno registrato una perdita trimestrale per la prima volta in quasi due anni per l’azionario europeo, complice l’incertezza causata dalle tensioni geopolitiche e la prospettiva di una politica monetaria meno accomodante.

I dati sull’inflazione diffusi nel corso della settimana hanno infatti rafforzato l’ipotesi di un aumento del costo del denaro più rapido del previsto, con gli investitori che hanno anticipato le aspettative su quando la Bce metterà fine all’era dei tassi negativi che dura da ormai quasi otto anni.

Il focus degli operatori rimane concentrato, inoltre, sull’evoluzione dei negoziati tra Russia e Ucraina con i primi segnali di progressi nella direzione di un cessate il fuoco, sebbene non sembra esserci ancora stata una vera e propria svolta nelle trattative.

A innervosire i mercati ha contribuito anche il braccio di ferro tra Russia ed Europa sulle forniture di gas, dopo che il Cremlino ha annunciato che richiederà il pagamento in rubli incontrando l’opposizione dell’Ue.

Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha segnato un -1,5% w/w, rispetto al +0,3% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto settimana in ribasso Interpump (-2,6% w/w) e Cnh (-4% w/w).

Tra gli altri titoli in rimonta Buzzi Unicem (+6,6% w/w), con gli acquisti che hanno premiato in particolare anche Biesse (+6,5% w/w). In rosso nell’ottava, invece, Zignago Vetro (-2,5% w/w) e Carel Industries (-2,4% w/w).

Nel segmento delle piccole capitalizzazioni Indel B (+9,6% w/w) e Prima Industries (+7,3% w/w).