Chiusura poco mossa per le borse europee, in un contesto in cui continua a dominare l’incertezza per la crisi Ucraina, la prospettiva di una stretta monetaria aggressiva da parte della Federal Reserve e i nuovi lockdown in Cina.
A Milano il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un +0,6% a 23.830 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +0,1%, rispetto al +1% del corrispondente indice europeo.
Volatili le quotazioni del greggio, dopo il lieve incremento delle scorte Usa evidenziato dai dati Eia e mentre la Russia ha tagliato le forniture di gas a Polonia e Bulgaria dopo il rifiuto di pagare le importazioni russe in rubli.
Una decisione che ha alimentato le preoccupazioni di un aggravarsi della crisi energetica in scia alla diminuzione degli approvvigionamenti con il rischio che il provvedimento venga esteso anche ad altri paesi, facendo temere per un nuovo picco dell’inflazione.
Secondo alcune indiscrezioni, nel 2022 la Russia potrebbe vedere una flessione della produzione di greggio a livello nazionale fino al 17% in seguito all’impatto delle sanzioni imposte dall’Occidente, segnando il calo più significativo dagli anni ’90.
Dal lato della domanda, gli operatori continuano a monitorare i rischi legati all’ultima ondata di Covid 19 in Cina e i conseguenti lockdown, mentre l’apprezzamento del dollaro rende meno convenienti le commodity quotate nella valuta americana.
Tra le big del comparto in evidenza Saipem (+4,4%), mentre ha chiuso sotto la parità Tenaris (-0,5%) in attesa dell’uscita dei risultati trimestrali diffusi a mercati chiusi. In ribasso amche Eni (-0,2%), che oggi riunirà il Cda per l’approvazione dei conti.
Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni scatto di Gas Plus (+7,6%) in scia all’incremento dei prezzi del gas.