Mercati – Milano debole con il Vecchio Continente

Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, mentre Wall Street ha aperto sopra la parità. Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,5% in area 21.370 punti, in ribasso come il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-1,1%). Oltreoceano modesti guadagni per Dow Jones (+0,3%), S&P500 (+0,4%) e Nasdaq (+0,7%).

La prospettiva di un inasprimento della politica monetaria da parte della Fed e della Bce continua ad alimentare l’incertezza sull’outlook economico e sul sentiero dell’azionario, in un contesto condizionato anche dalla crisi energetica in Europa e dal rallentamento della Cina.

Domani l’Eurotower potrebbe alzare i tassi di interesse di 75 punti base nel tentativo di raffreddare le persistenti pressioni inflazionistiche, anche se l’innalzamento del costo del denaro potrebbe esacerbare le difficoltà economiche della regione. Venerdì, invece, i ministri dell’energia continentali si riuniranno a Bruxelles per valutare le risposte alla crisi del settore.

Negli Usa, la prospettiva di una Federal Reserve ancora restrittiva, con un nuovo ritocco ai tassi di 75 punti base il 21 settembre, ha innescato un nuovo sell-off sui Treasury e continua a sostenere la corsa del dollaro.

Dall’agenda macro è emersa un’espansione sopra le attese dell’economia dell’eurozona nel secondo trimestre (+0,8% congiunturale e +4,1% tendenziale), mentre in Cina le esportazioni sono cresciute meno delle stime, aggiungendo preoccupazioni per la prima economia asiatica già frenata dai lockdown.

Sul Forex il cambio euro/dollaro si mantiene in area 0,991 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 144,75. Il ministro delle finanze giapponese ha espresso preoccupazione per i movimenti improvvisi e unilaterali nel mercato valutario, lasciando intendere che il governo potrebbe intervenire per arginare la caduta della valuta nipponica.

Tra le materie prime, perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-3,1%) a 89,9 dollari e il Wti (-3,4%) a 83,9 dollari. Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca non venderà petrolio o gas a Paesi che introdurranno tetti al prezzo.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 228 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,84%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano le utilities Hera (+2,6%), Enel (+1,9%) e A2A (+1,7%), oltre a Prysmian (+1,9%). In calo invece Tenaris (-3,5%) ed Eni (-2,8%) in scia al greggio e Amplifon (-2,5%).