Oil & Gas (-2,6%) – Tonfo di Gas Plus (-17,2%) nell’ottava

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo dello 0,8%, tornando sopra quota 22.000 grazie soprattutto al progresso di venerdì sulle speranze che la stretta monetaria delle banche centrali sia ormai già stata scontata dal mercato.

Gli operatori sembrano infatti cominciare a convincersi che la svolta restrittiva della politica monetaria per contrastare l’elevata inflazione sia vicina ad essere completamente prezzata nelle attuali valutazioni.

Giovedì la Bce ha alzato i tassi di interesse per la prima volta di 75 punti base, dichiarando di attendersi ulteriori aumenti nelle prossime riunioni e ritenendo che una recessione arriverà solo nello scenario peggiore di uno stop completo delle forniture di gas.

Un ritocco della stessa entità è atteso anche dalla Fed nel meeting in programma il 21 settembre, dopo che il presidente Jerome Powell ha nuovamente messo in guardia sui rischi di un allentamento precoce della politica monetaria.

Focus inoltre sulla crisi energetica nel Vecchio Continente, dopo il vertice straordinario di venerdì dei ministri dell’energia Ue per valutare delle misure per contrastare l’impennata dei prezzi.

Seconda ottava consecutiva in ribasso, invece, per le quotazioni del greggio, che hanno toccato nuovi minimi da gennaio complice il rafforzamento del dollaro e i persistenti timori per il rallentamento dell’economia globale.

Restano infatti le preoccupazioni che il rischio di recessione a causa dei rialzi dei tassi di interesse possa impattare i consumi di petrolio, mentre la Cina continua a confermare la sua politica zero-Covid con l’introduzione di lockdown che incidono sulle prospettive della domanda.

La dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin, che ha minacciato di interrompere le esportazioni di petrolio e gas verso l’Europa in caso di imposizione di un tetto ai prezzi, ha invece contribuito a sostenere parzialmente i prezzi.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -2,6% w/w, rispetto al -3% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in rosso Eni (-3,3% w/w), che ha annunciato l’acquisizione delle attività di BP in Algeria, con le vendite che hanno colpito anche Tenaris (-0,9% w/w) e Saipem (-1,8% w/w).

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni tonfo di Gas Plus (-17,2% w/w), nella settimana in cui ha diffuso i risultati del primo semestre 2022. In rosso anche Maire Tecnimont (-4,1% w/w) e Saras (-4,9% w/w).