Mercati – Europa peggiora dopo i dati macro, Milano a -1,7%

Le borse del Vecchio Continente ampliano le perdite rispetto all’apertura, nell’ultima seduta di una settimana appesantita dalle ulteriori mosse restrittive delle banche centrali. A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dell’1,7 in area 21.430 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,4%). e il Ftse 100 di Londra (-1,6%). Ribassi fino all’1% per i future su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, che puntano verso un avvio negativo per Wall Street.

Gli operatori restano intenti a valutare le prospettive dell’economia globale dopo gli ultimi rialzi dei tassi effettuati dalla Fed e da altri istituti, tra cui Bank of England, la Norges Bank e la Banca nazionale svizzera, con quest’ultima che ha abbandonato i tassi negativi dopo quasi otto anni.

L’istituto di Washington, in particolare, ha segnalato chiaramente di essere disposto a tollerare una recessione pur di riportare l’inflazione sotto controllo e i funzionari prevedono un aumento dell’1,25% entro fine anno. L’inasprimento della politica monetaria rischia di pesare sui conti societari e sull’azionario. Dinamica che ha spinto Goldman Sachs a tagliare il target dello S&P 500 per quest’anno da 4.300 a 3.600 punti.

Tra le poche eccezioni ci sono la Turchia, che ha inaspettatamente ridotto i tassi nonostante un’inflazione all’80%, e la Bank of Japan, che ha confermato il proprio atteggiamento ultra-espansivo. Tuttavia, Tokyo è intervenuta per la prima volta dal 1998 per frenare la caduta dello yen, scivolato sui minimi da 24 anni nei confronti del dollaro. Una mossa destinata, secondo gli analisti, ad avere un impatto limitato, data la discrepanza fra le politiche monetarie della Fed e della Boj.

Sul Forex il cambio tra biglietto verde e yen risale a 143,1 mentre l’euro/dollaro tocca nuovi minimi a 0,976. La sterlina scende a 1,113 dollari, sui minimi dal 1985, dopo che il Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng ha svelato il piano di crescita economica del Paese.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi preliminari europei, che hanno evidenziato complessivamente per l’eurozona una contrazione sia del manifatturiero (ai minimi da 27 mesi) sia dei servizi. In Italia, l’Istat ha alzato il dato sul Pil 2021 (+6,7% dopo il -9% del 2020).

Tra le materie prime, accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,8%) a 88,9 dollari e il Wti (-2%) a 81,9 dollari, avviandosi a registrare la quarta perdita settimanale consecutiva.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta a 221 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento, insieme agli altri omologhi europei, al 4,23%, aspettando le elezioni di questo weekend. Negli Usa il rendimento del Tbond si è impennato al 3,75%, sui massimi da oltre un decennio.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib resistono alle vendite soltanto Telecom Italia (+1,9%), Inwit (+0,4%) e Amplifon (+0,1%). In calo soprattutto Tenaris (-4,2%), Moncler (-3,1%), Prysmian (-2,5%) e Nexi (-2,5%).