Mercati – Ribassi nel Vecchio Continente e a Piazza Affari (-1,4%)

Mattinata in rosso per le borse europee, in linea con i future di Wall Street, in un clima sempre appesantito dai timori per l’inflazione e il rischio di recessione.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,4% in area 20.550 punti. In ribasso anche il Ftse 100 di Londra (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-1,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%). In calo di oltre mezzo punto percentuale i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i guadagni intorno al 2% della vigilia.

Gli operatori continuano a monitorare le indicazioni provenienti dai dati macroeconomici e dalle banche centrali, oltre all’evoluzione delle tensioni geopolitiche, per valutare l’outlook economico. I funzionari della Fed hanno ribadito l’impegno ad alzare i tassi per contrastare l’inflazione, con il presidente di Atlanta Raphael Bostic favorevole ad un aumento di ulteriori 1,25 punti percentuali entro la fine di quest’anno.

Anche la Bce si avvia ad incrementare più volte il costo del denaro in misura significativa, mentre la crisi energetica continua a impattare sulle economie della regione. Secondo i principali istituti di ricerca tedeschi, il Pil della Germania si contrarrà dello 0,4% il prossimo anno anche per via dei crescenti costi energetici.

La Bank of England ha annunciato ieri che effettuerà acquisti di titoli di Stato a lunga scadenza per 65 miliardi di sterline, nel tentativo di arginare la caduta dei bond innescata dal piano di tagli fiscali del governo, mentre le autorità in Asia sono impegnate a sostenere le valute locali.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona, sui minimi dal 2020 a -28,8 punti, in attesa dei prezzi al consumo tedeschi. In Italia i prezzi alla produzione sono saliti del 3,5% mensile e del 50,5% annuo ad agosto. Nel pomeriggio, focus sul Pil statunitense del secondo trimestre e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

A livello geopolitico, l’Unione europea ha svelato nuove sanzioni contro la Russia dopo la recente ulteriore escalation di tensioni in Ucraina. Tra queste, l’introduzione di un tetto massimo al prezzo del petrolio di Mosca destinato a Paesi terzi.

Sul Forex il cambio euro/dollaro è in discesa a 0,968 e il dollaro/yen risale a 144,75. Riduce i precedenti cali la sterlina a 1,086 sul dollaro. Tra le materie prime, lievi rialzi per le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3%) a 88,3 dollari e il Wti (+0,4%) a 82,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane in area 243 punti base con il rendimento del decennale italiano in ascesa al 4,67%, dopo le aste di Btp e CctEu con rendimenti in netto rialzo.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap resistono solo Leonardo (+1,9%), Tenaris (+0,3%) e Inwit (+0,2%) mentre arretrano soprattutto Moncler (-3,4%), Iveco (-3%), Stellantis (-2,9%) e Telecom Italia (-2,9%).