Mercati – Piazza Affari avanza con l’Europa, inflazione eurozona al 10%

Le borse europee confermano il rimbalzo dell’apertura, nell’ultima seduta di un trimestre estremamente volatile in scia alle mosse restrittive delle banche centrali e ai timori di recessione.

Il Ftse Mib di Milano guadagna l’1,3% in area 20.620 punti, positivo come il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%). In rialzo dello 0,7-0,8% anche i future sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo le perdite marcate della vigilia.

Gli operatori continuano a monitorare le dichiarazioni de banchieri centrali e i dati macroeconomici per avere un quadro più chiaro sull’andamento dell’economia e sul ritmo dei rialzi dei tassi di interesse.

Il report di settembre sui prezzi al consumo dell’eurozona ha evidenziato un’accelerazione al 10% annuo (dal 9,1% di agosto), rafforzando ulteriormente la prospettiva di nuovi marcati interventi restrittivi da parte della Bce per raffreddare l’inflazione. In Italia il Cpi armonizzato mostra una crescita tendenziale del 9,5%, mentre la disoccupazione ad agosto è calata leggermente al 7,8%.

Nel pomeriggio l’attenzione si focalizzerà soprattutto sui numeri statunitensi relativi a reddito e consumi personali e al deflatore Pce, una misura dei prezzi attentamente monitorata dalla Fed per le sue decisioni di politica monetaria.

Riflettori puntati anche sul meeting europeo dei ministri dell’Energia, che dovrebbero annunciare l’accordo su un pacchetto di misure d’emergenza tra cui l’imposta sugli extra profitti delle società energetiche e il taglio della domanda di elettricità.

Sullo sfondo, crescono le tensioni internazionali dopo la scoperta della quarta falla nel gasdotto Nord Stream e in attesa dei dati sul referendum per l’annessione del Dombass alla Russia.

Sul Forex l’euro/dollaro si attesta a 0,98 e il cambio tra biglietto verde e yen si stabilizza a 144,4. In rialzo la sterlina a 1,116 dollari dopo le turbolenze degli ultimi giorni in seguito al piano fiscale e all’intervento della Bank of England.

Tra le materie prime, scambiano in lieve rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,5%) a 87,6 dollari e il Wti (+0,5%) a 81,6 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pari a 243 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,53%, in attesa questa sera del giudizio di Moody’s sull’Italia, il primo test con le agenzie di rating dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni.

Tornando a Piazza Affari, recuperano terreno quasi tutte le società del Ftse Mib e in particolare Telecom Italia (+5%), Prysmian (+4%) e Iveco (+3,8%), mentre arretrano solamente Leonardo (-0,2%) e Stm (-1,7%).