Mercati – Chiusura negativa per gli eurolistini, Milano (-1,3%) in coda

Seduta debole per le borse europee, mentre Wall Street prosegue in lieve rialzo in attesa dei verbali della Fed in uscita stasera e dei dati di domani sull’inflazione. Il Ftse Mib di Milano termina in calo dell’1,3% a 20.466 punti, con vendite su quasi tutti i titoli del paniere principale. Negativi anche il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%).

Sopra la parità i listini americani Dow Jones (+0,5%), S&P500 (+0,15%) e Nasdaq (+0,1%) nonostante l’aumento superiore alle attese dei prezzi alla produzione a settembre (+0,4% su base mensile e +8,5% annuo).

Il quadro macroeconomico resta incerto e appesantito dalle persistenti pressioni inflazionistiche, con la prospettiva di nuove strette monetarie che rischiano di rallentare ulteriormente l’economia.

Il report di domani sui prezzi al consumo americani potrebbe consolidare la prospettiva di un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base da parte del Fomc nel prossimo meeting di novembre. Anche le trimestrali societarie in arrivo nei prossimi giorni aiuteranno a chiarire l’outlook e a capire quanto siano concreti i rischi di recessione.

Sullo sfondo restano la crisi energetica in Europa e le tensioni geopolitiche internazionali, soprattutto in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato ulteriori attacchi missilistici dopo i pesanti bombardamenti su Kiev e altre città, aggiungendo poi che qualsiasi infrastruttura energetica nel mondo è a rischio dopo le esplosioni sui gasdotti Nord Stream.

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha esortato i membri dell’alleanza a intensificare le forniture di sistemi di difesa aerea all’Ucraina, condannando gli attacchi russi. In Cina, Shanghai sta chiudendo scuole, palestre e bar per arginare una riacutizzazione dei contagi da Covid.

Sul Forex l’euro/dollaro resta a 0,97 e il cambio tra biglietto verde e yen si rafforza ulteriormente a 146,9 alimentando le attese di un nuovo intervento delle autorità giapponesi a sostegno della moneta. La sterlina viaggia in area 1,107 dollari, dopo che la Banca d’Inghilterra ha confermato il termine del suo programma di acquisto di obbligazioni di emergenza venerdì 14 ottobre e ha annunciato un probabile deciso incremento del costo del denaro per il prossimo mese.

Tra le materie prime, arretrano ancora le quotazioni del greggio, con il Brent (-2%) a 92,4 dollari e il Wti (-2,3%) a 87,25 dollari, dopo che l’OPEC ha tagliato l’outlook sulla domanda del quarto trimestre.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 244 punti base con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,79%, mentre il Tesoro ha collocato Bot annuali per 6 miliardi con rendimento in risalita al 2,532%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca Moncler (+2,8%), seguita da Pirelli (+0,4%) e Campari (+0,4%). In calo invece Azimut (-5,6%), Leonardo (-4,7%), Tenaris (-4,7%) e Saipem (-4,1%).