Mercati – Previsto avvio debole in Europa in attesa dell’inflazione Usa

Prevista una partenza poco sotto la parità per le borse europee, in un clima di mercato che resta improntato alla cautela in attesa dell’uscita questo pomeriggio del dato chiave sull’inflazione negli Stati Uniti a settembre.

Chiusura ancora debole ieri a Wall Street, con lo S&P 500 che ha perso lo 0,3% segnando la sesta seduta consecutiva in negativo e toccando un nuovo minimo da novembre 2020. In ribasso dello 0,1%, invece, Nasdaq e Dow Jones.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in calo dello 0,6%, mentre Shanghai perde lo 0,2% e Hong Kong l’1,3%.

Il focus degli operatori è rivolto in particolare sul report sui prezzi al consumo Usa, con una lettura superiore alle previsioni che rafforzerebbe ulteriormente l’ipotesi di un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base della Fed nel meeting di novembre.

Nelle minute del Fomc diffuse ieri sera è emerso che alcuni membri della banca centrale americana starebbero considerando di rallentare il ritmo delle strette monetarie, anche se, come più volte ribadito, dipenderà da un raffreddamento dell’inflazione.

In Europa, invece, i ministri dell’Energia Ue, riuniti a Praga, hanno raggiunto un accordo generale per procedere con gli acquisti comuni, ridurre i consumi, rendere più resiliente il sistema di formazione del prezzo dell’elettricità e limitare i picchi dei prezzi, senza però trovare un’intesa sul price cap del gas.

Sul fronte macro, la lettura finale dell’indice dei prezzi al consumo in Germania a settembre ha confermato le stime, segnando un +10% su base annua. L’agenda di oggi prevede, inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa.

Sullo sfondo non si placano le tensioni geopolitiche, con l’amministrazione Biden che sta valutando la possibilità di aggiungere l’alluminio alla lista delle sanzioni economiche contro la Russia.