Mercati – Mattinata in rosso per gli eurolistini, Milano a -1,7%

Borse europee in calo, in linea con i future di Wall Street, con gli operatori sempre intenti a valutare le indicazioni provenienti dalle trimestrali e i rischi di recessione, in un contesto di elevata inflazione e inasprimento monetario. Il Ftse Mib di Milano arretra dell’1,7% in area 21.330 punti, in ribasso come il Ftse 100 di Londra (-0,8%), il Dax di Francoforte (-1,7%), il Cac 40 di Parigi (-1,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-2,4%).

Perdite tra lo 0,5% e l’1% per i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, con Twitter a -16% nel pre-market in scia alla possibilità che il governo USA sottoponga alcune società di Elon Musk a un controllo di sicurezza nazionale. Snap crolla invece a -26% dopo aver mancato le stime sui ricavi nel terzo trimestre. Un segnale di debolezza per il mercato degli annunci online, che frena anche i colossi Meta Platforms e Alphabet. Possibile volatilità in giornata a causa della scadenza di opzioni per 2.000 miliardi di dollari.

I risultati societari restano sotto osservazione, per valutare l’impatto dello scenario macroeconomico sui conti, tra maggiori costi di indebitamento e un rallentamento della domanda. Focus anche sulla situazione politica del Regno Unito dopo le dimissioni di Liz Truss e sulla crisi energetica in Europa, dopo l’accordo di massima dei Paesi membri sulle misure per contrastare il rincaro dei prezzi.

Da monitorare anche la situazione della Cina, tra i possibili allentamenti delle regole sulla quarantena per Covid e le ipotesi di nuove restrizioni statunitensi sulle esportazioni di alcune tecnologie verso Pechino.

Nel frattempo, si avvicinano le riunioni della Bce e della Fed, in calendario rispettivamente la prossima settimana e quella successiva. I toni restrittivi emersi dagli ultimi commenti dei funzionari americani lasciano pensare che l’istituto di Washington opti per un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base, mentre le proiezioni indicano un picco del 5% nel 2023.

Dinamica che continua a sostenere il dollaro, con l’EUR/USD in calo a 0,974 e il cambio tra biglietto verde e yen a 150,9 in attesa di un eventuale intervento delle autorità nipponiche per sostenere la propria valuta. Sterlina in discesa a 1,11 dollari.

Tra le materie prime scambiano in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 92,1 dollari e il Wti (-0,4%) a 84,2 dollari, al termine di una settimana condizionata dalle preoccupazioni per un rallentamento economico globale.

I commenti hawkish dei membri della Fed e le aspettative di ulteriori aumenti del costo del denaro spingono al rialzo anche i rendimenti dei bond, con quello del decennale Usa che ha superato la soglia del 4,25% per la prima volta dal 2008. Lo spread Btp-Bund si attesta a 236 punti base con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,87%, in attesa dell’aggiornamento del rating sull’Italia da parte di S&P.

Attualmente il giudizio è fissato a ‘BBB’, mentre a luglio l’agenzia americana aveva rivisto a sorpresa l’outlook da positivo a stabile, citando i crescenti rischi per l’economia e per la finanza pubblica legati all’incertezza politica.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate resistono soltanto Diasorin (+0,8%), Bper (+0,8%) e Leonardo (+0,1%). In calo soprattutto Moncler (-3%), Pirelli (-3%), Interpump (-2,9%) e Cnh (-2,7%).