Mercati – Europa recupera in scia a Wall Street e chiude poco mossa, Milano -0,3%

Finale incerto per le borse europee, mentre Wall Street prosegue in territorio positivo nonostante i segnali in chiaroscuro giunte dalle trimestrali. Il Ftse Mib di Milano termina in calo dello 0,3% a 22.529 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,5%).

Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+1,8%), S&P500 (+1,6%) e Nasdaq (+1,8%), malgrado il -9% di Amazon dopo i risultati e la previsione debole sul trimestre natalizio. Anche Apple (+7%) ha manifestato cautela sul periodo festivo, dopo aver registrato ricavi e utili oltre le attese ma anche vendite di iPhone e di servizi inferiori alle stime. Indicazioni che si aggiungono a quelle poco brillanti di altri colossi tecnologici come Alphabet e Meta Platforms, mentre Elon Musk ha completato l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari.

La volatilità resta elevata, in un contesto di persistente inflazione elevata e di incertezza sulle prossime mosse delle banche centrali. Gli ultimi dati macro statunitensi hanno evidenziato un’accelerazione dell’indice dei prezzi per consumi personali (escludendo cibo ed energia), una misura dell’inflazione di fondo attentamente monitorata dalla Federal Reserve. L’istituto di Washington si riunirà la prossima settimana e dovrebbe decretare il quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base.

Ieri anche la Bce ha effettuato un ritocco di pari entità al costo del denaro, ma ha abbandonato un precedente un precedente riferimento al proseguimento delle strette per “diversi incontri”, una sfumatura interpretata dai mercati come un segnale dovish. Il report di oggi sull’inflazione tedesca, tuttavia, ha mostrato un incremento inaspettato all’11,6%, aumentando le pressioni sull’Eurotower.

Si segnalano anche i dati sul Pil tedesco del terzo trimestre, in aumento a sorpresa dello 0,3%, e sui prezzi al consumo in Italia (+11,9% su base annua, +12,8% l’indice armonizzato).

Sul Forex l’euro/dollaro è in lieve calo a 0,994 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 147,6 dopo che la Bank of Japan ha lasciato invariata la propria politica monetaria accomodante.

Tra le materie prime restano in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,3%) a 93,8 dollari e il Wti (-1,3%) a 87,9 dollari, avviandosi comunque a chiudere la settimana in positivo.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si allarga a 205 punti base, con il rendimento del decennale italiano in risalita al 4,14% dopo il calo di ieri. Il Tesoro ha collocato in asta tutti i 6,5 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni con tassi in discesa.

Tornando a Piazza Affari, avanzano soprattutto Diasorin (+2,8%), Recordati (+1,8%) ed Eni (+1,7%), quest’ultima dopo aver diffuso i risultati. Ancora vendite su Stm (-2,2%) dopo il crollo di ieri innescato dalla guidance deludente. In ribasso anche Moncler (-2,3%) e Tenaris (-3,2%).