Mercati – Apertura poco mossa per l’Europa, Milano a +0,1%

Partenza fiacca per le borse europee, mentre si riaccendono i timori per le tensioni geopolitiche dopo che un razzo ha colpito i confini della Polonia alimentando le preoccupazioni per una nuova escalation del conflitto in Ucraina.

A Milano il Ftse Mib il Ftse Mib guadagna lo 0,1% in area 24.700 punti. Poco mossi anche il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).

Il sentiment positivo innescato dalle speranze di un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve sembra aver esaurito il proprio effetto, con gli operatori che hanno spostato l’attenzione sui rischi geopolitici.

Le parole del presidente americano Joe Biden, secondo cui è improbabile che i missili siano stati lanciato dalla Russia, hanno avuto solo un impatto temporaneo sulla fiducia degli investitori.

Mosca ha negato che i missili siano suoi e ha parlato di “provocazione” mirata a fomentare un’escalation. Kiev da parte sua ha respinto la “teoria del complotto” propagandata dai russi secondo cui sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere sul territorio polacco.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la lettura finale dell’inflazione in Italia a ottobre, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro risale in area 1,04 recuperando dalle perdite innescate dai rinnovati timori sull’aggravarsi della guerra in Europa, mentre il dollaro/yen si mantiene a 139,4.

Tra le materie prime in lieve ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 93,6 dollari e il Wti (-0,5%) a 86,5 dollari, nonostante il calo delle scorte Usa anticipato dal report settimanale Api.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 193 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,03%.

Tornando a Piazza Affari, ancora in rialzo in avvio Leonardo (+1,9%) e Tenaris (+1,5%), mentre le vendite colpiscono in particolare Saipem (-1,9%), Telecom Italia (-1,7%), Amplifon (-1,2%) e A2a(-1%).