Mercati asiatici – Prevalgono gli acquisti con Giappone tonico

Seduta perlopiù positiva per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rialzo di Wall Street e all’indomani della diffusione dei verbali della Fed.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,3% e Shenzhen a +0,1% mentre Hong Kong segna un +0,6%. Giappone positivo, in riapertura dopo la festività, con Nikkei +1% e Topix +1,2%.

Dalla lettura delle minute relative alla riunione della banca centrale americana, che si è svolta all’inizio di questo mese, emerge che l’istituto ha aperto a un rallentamento della velocità dei rialzi dei tassi a breve, in considerazione di una crescita più debole delle attese, del rischio di recessione nel 2023 e nonostante un’inflazione più elevata del previsto. Tutto ciò rafforza l’aspettativa di un aumento del costo del denaro di 50 punti nel meeting di dicembre dopo la serie di ritocchi da 75 punti delle ultime riunioni.

La Cina è intanto al lavoro per sostenere l’economia, nuovamente sotto pressione per la nuova ondata di Covid-19, con interventi quali la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche. Lunedì la Banca centrale ha mantenuto al 3,65% il tasso di riferimento per i prestiti cinesi a un anno (Lpr) e al 4,3% quello per i prestiti a cinque anni, di fronte all’indebolimento dello yuan e ai continui deflussi di capitale.

Nel frattempo, sul forex, il cambio euro/dollaro risale a quota 1,043 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen ridiscende in area 138,9. Tra le materie prime, cala il prezzo del petrolio con il Brent (-0,8%) a 84,7 dollari e il Wti (-0,7%) a 77,4 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street (oggi chiusa per il Giorno del Ringraziamento), il Nasdaq ha guadagnato l’1%, lo S&P500 lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,3%.