Mercati Usa – Avvio in calo, revisione Pil aumenta timori Fed aggressiva sui tassi

Partenza negativa a Wall Street, dopo che la revisione al rialzo del Pil Usa del terzo trimestre ha riacceso le preoccupazioni sul rischio di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq lascia sul terreno l’1,4%, lo S&P 500 l’1,1% e il Dow Jones lo 0,8%.

Ad appesantire il listino tecnologico contribuisce l’outlook cupo fornito dal chipmaker Micron Technology, che cede oltre il 3% in avvio di seduta trascinando al ribasso il settore dei semiconduttori.

Un warning che ha controbilanciato l’ottimismo innescato ieri dai dati sulla fiducia dei consumatori Usa, salita sui massimi da otto mesi complice l’ulteriore ridimensionamento delle aspettative di inflazione.

Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 216 mila unità, al di sotto delle 222 mila unità previste dal consensus e poco sopra le 214 mila della rilevazione precedente.

La lettura finale del Pil Usa del terzo trimestre, invece, è stata rivista al rialzo al 3,2% dal 2,9% della stima precedente, alimentando i timori che la Fed abbia ancora molta strada da fare per raffreddare l’inflazione mantenendo una politica monetaria aggressiva.

Intanto sul Forex il biglietto verde recupera terreno nei confronti delle altre, con il cambio euro/dollaro poco sopra quota 1,06. Il dollaro/yen risale a 132,3, con la moneta nipponica comunque impostata per registrare il maggior guadagno settimanale da agosto.

Tra le materie prime le quotazioni del greggio sono in rialzo per il quarto giorno consecutivo, con il Brent (+0,9%) a 82,9 dollari e il Wti (+1%) a 79 dollari all’indomani della diminuzione delle scorte Usa evidenziata dai dati settimanali Eia.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano risale di circa un punto base al 3,67% e quello del biennale di circa cinque punti base al 4,26%.