Mercati asiatici – Vendite diffuse, ma tiene il Giappone

Seduta per lo più all’insegna delle vendite per i principali listini asiatici dopo la chiusura in ribasso di Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,3% e Shenzhen lo 0,5%, peggio Hong Kong (-2%). Giappone invece resiste con Nikka +0,3% e Topix a +0,1%.

L’attenzione resta concentrata sulle indicazioni provenienti dai policy maker della Federal Reserve.

Gli operatori, peraltro, aspettano con timore il dato sull’inflazione del mese di gennaio che sarà pubblicato mercoledì 15 febbraio e che si teme possa dare segnali di una nuova fiammata dei prezzi al consumo.

E ciò dopo gli ultimi commenti provenienti dai funzionari della Fed, che hanno minato l’ottimismo dei mercati per un allentamento dell’aggressivo ciclo di strette monetarie.

In particolare, diversi esponenti dell’istituto di Washington hanno ribadito come la lotta all’inflazione non sia ancora terminata, sottolineando la necessità di ulteriori rialzi dei tassi di interesse.

Tornando in Asia, l’agenda macro del Giappone ha evidenziato che a gennaio l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha riportato una variazione nulla su base mensile, inferiore al consensus (+0,3%) dopo il +0,7% del mese precedente (rivisto da +0,5%). Su base annua, invece, l’indice ha messo in evidenza un incremento del 9,5%, sotto le stime degli analisti (+9,7%) e al +10,5% di dicembre (rivisto da +10,2%).

In Cina, invece, l’Istituto nazionale di statistica ha riportato che a gennaio i prezzi al consumo (CPI) hanno segnato un aumento del 2,1% su base annua, in linea con le attese degli analisti e dopo il +1,8% del mese precedente. Sempre a gennaio, i prezzi alla produzione (PPI) sono calati su base tendenziale dello 0,8% rispetto al -0,5% del consensus e dopo il -0,7% di dicembre.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,074 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 130,8. Tra le materie prime, il petrolio è poco mosso con il Brent a 84,5 dollari (-0,1%) e il Wti a 77,9 dollari al barile (-0,2%).

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha ceduto l’1%, lo S&P500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,7%.