Mercati – Europa chiude la settimana in calo, Milano a -0,9% nonostante rally Iveco

Chiusura negativa per le borse europee, mentre la seduta di Wall Street prosegue faticando a trovare una direzione precisa al termine di una settimana in cui sono tornati in primo piano i timori di ulteriori strette monetarie da parte delle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,9% a 27.268 punti. In ribasso anche l?ibex 35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,9% e lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones guadagna lo 0,3%.

Negli ultimi giorni il sentiment degli operatori è stato appesantito dai commenti di diversi membri della Federal Reserve che hanno ribadito la necessità di alzare ulteriormente i tassi di interesse, smorzando parzialmente l’ottimismo che ha sostenuto il rally di inizio anno.

Dopo i solidi dati sul mercato del lavoro Usa diffusi la scorsa settimana, si fa strada l’idea che la banca centrale possa aumentare i tassi su livelli superiori a quanto anticipato e i dati sui prezzi al consumo rappresenteranno un test importante per il mercato.

Il focus degli operatori è quindi rivolto sul report dell’inflazione Usa in programma la prossima settimana, in un clima che vede affievolirsi la fiducia nella capacità dell’economia di resistere a ulteriori strette del costo del denaro.

Sul Forex il cambio euro/dollaro scende a 1,068, mentre il dollaro/yen arretra a 131,4 dopo le indiscrezioni secondo cui Kazuo Ueda sarà nominato come nuovo governatore della Bank of Japan.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+2,2%) a 86,4 dollari e il Wti (+2,1%) a 79,7 dollari, dopo che la Russia ha dichiarato che taglierà la produzione di 500.000 barili al giorno a marzo.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa tre punti base a 184, con il rendimento del decennale italiano al 4,2%.

Tornando a Piazza Affari, rally di Iveco (+16%) dopo aver presentato risultati 2022 e una guidance superiore alle attese, con gli acquisti che premiano anche Enel (+1,3%) dopo i conti.

Bene i petroliferi Eni (+2,8%) e Tenaris (+1,7%), mentre le vendite hanno colpito soprattutto Finecobank (-4,5%), Amplifon (-4%), Nexi (-3,9%), Azimut (-3,4%) e Ferrari (-3%).