Mercati – Eurolistini restano ben intonati, Unicredit in evidenza (+5%)

Le Borse europee si mantengono toniche nel pomeriggio con l’andamento positivo di Wall Street.

A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,9% in area 27.502 punti. In rialzo anche il Cac 40 di Parigi (+1,8%), il Dax di Francoforte (+1,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,8%). Oltreoceano il Nasdaq sale dell’1,4%, lo S&P500 e il Dow Jones dell’1,1%.

Gli investitori sembrano aver metabolizzato la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi di interesse nonostante siano aumentati i segnali che le politiche monetarie delle banche centrali potrebbe rimanere restrittive più a lungo di quanto precedentemente previsto su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Il tutto dopo che l’indice Pce, una misura chiave dell’inflazione attentamente monitorata dall’istituto americano diffusa venerdì scorso, ha accelerato a gennaio al 5,4% dal 5% del mese precedente, portando a un’ulteriore revisione delle previsioni sul picco dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Il costo del denaro è atteso ora raggiungere il 5,4% quest’anno rispetto a un valore di circa il 5% previsto solo un mese fa.

Dall’agenda macro odierna è emerso che a gennaio il dato preliminare sugli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti ha registrato un calo del 4,5% su base mensile, la contrazione più marcata dall’aprile 2020, contro il -4% previsto dagli analisti e dopo il +5,1% di dicembre (rivisto da +5,6%).

Tuttavia, al netto del settore dei trasporti, il dato segna un aumento dello 0,7% rispetto al +0,1% del consensus e dopo il -0,4% del mese precedente (rivisto da -0,2%).

Stamane, nel Vecchio Continente, si è rilevato che a febbraio, in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori si è attestato a 104,0 punti, superiore alle previsioni degli analisti (101,3 punti) e al dato di gennaio (100,9 punti).

Nell’Eurozona a febbraio la lettura finale sulla fiducia dei consumatori si è fissata a -19,0 punti, in linea con la rilevazione preliminare. Il dato finale di gennaio mostrava un valore di -20,9 punti.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro sale a 1,059 mentre il dollaro/yen cala a 136, dopo il calo di venerdì della moneta giapponese in seguito alla conferma da parte del nuovo governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, di una politica monetaria accomodante.

Tra le materie prime le quotazioni del greggio proseguono in ribasso con il Brent (-0,7%) a 82,2 dollari e il Wti (-0,7%) a 75,8 dollari, con i timori per ulteriori rialzi del costo del denaro che controbilanciano l’ottimismo per la ripresa della domanda cinese.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa sei punti base in area 183, con il rendimento del decennale italiano al 4,41%.

Tornando a Piazza Affari, guida Unicredit (+5%), nel giorno dell’ingresso nell’indice Euro STOXX 50 e in scia ai giudizi favorevoli di Jefferies e Goldman Sachs. Acquisti anche su Pirelli (+2,9%), Nexi (+2,8%) e Iveco (+2,7%). In controtendenza Saipem (-1,2%), in attesa della diffusione dei risultati 2022.