Mercati – Europa prosegue in ribasso, a Milano in controtendenza Leonardo dopo i conti

Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, mentre i futures di Wall Street scambiano sotto la parità in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati chiave di febbraio sul mercato del lavoro americano.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,9% in area 27.180 punti. In calo anche il Ftse 100 di Londra (-2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%), il Dax di Francoforte (-1,6%) e il Cac 40 di Parigi (-1,5%).

Ad appesantire il sentiment dei mercati contribuiscono le preoccupazioni legate alle tensioni sul settore finanziario statunitense, innescate dai crolli di ieri di Silvergate Capital e SVB Financial.

L’attenzione degli operatori è rivolta, inoltre, sui non farm payroll statunitensi di febbraio per avere maggiori indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve, con gli economisti che prevedono un incremento di 225.000 nuovi impieghi,

Una lettura anche solo di poco superiore alle attese rafforzerebbe ulteriormente le aspettative di un rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale nella prossima riunione del Fomc in programma il 21-22 marzo.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia in area 1,06 mentre il dollaro/yen risale a 136,9 dopo che la Bank of Japan ha confermato la propria politica monetaria accomodante, nell’ultimo meeting da governatore di Haruiko Kuroda.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 81,3 dollari e il Wti (-0,7%) a 75,2 dollari, che si avviano a chiudere la settimana in calo tra i timori per l’impatto di ulteriori strette monetarie sull’outlook della domanda.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa sei punti base in area 179, con il rendimento del decennale italiano al 4,34%.

Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono in particolare i titoli del settore bancario e del risparmio gestito. In calo Bper (-5,1%), Finecobank (-5%), Azimut (-3,8%), Banco Bpm (-3,7%), Unicredit (-3,7%) e Intesa Sanpaolo (-3%). In controtendenza Leonardo (+4,3%) dopo la diffusione dei risultati 2022 e della guidance 2023.